Dopo le vacanze di Natale e il meritato riposo, il gruppo di anziani italiani gestito dall’Ethnic Community Service Co-Operative si è riunito nuovamente presso il “Senior Citizen Centre Hall” di Maroubra per l’inizio delle attività sociali mensili.
L’incontro ha visto la partecipazione di ospiti speciali: Asriana Rio, funzionario di collegamento per le comunità multiculturali presso il comando “Eastern Beaches” della Polizia del New South Wales, e l’agente Emma Phelan, responsabile per la prevenzione del crimine. Entrambe hanno tenuto un intervento su come navigare in internet in sicurezza.
Prima del discorso degli ospiti, alcuni anziani italiani hanno condiviso le proprie esperienze come vittime di truffe online.
Hanno descritto questi episodi come estremamente frustranti e difficili da affrontare, ma hanno sottolineato di essere riusciti, con il tempo, a recuperare il denaro perso e ritrovare la serenità. Durante l’incontro, l’agente Phelan e il funzionario Rio hanno illustrato i principali metodi per proteggersi dalle truffe online e, soprattutto, riconoscerle. Hanno spiegato che i truffatori utilizzano strategie diversificate per rubare denaro o informazioni personali, spesso fingendosi persone o organizzazioni affidabili. Questi criminali contattano le vittime tramite messaggi di testo, telefonate, social media, siti web falsi o email.
I truffatori rendono i loro messaggi o chiamate apparentemente autentici, utilizzando nomi e loghi di aziende fidate, enti governativi o persino spacciandosi per familiari o amici. I social media e i siti web falsi vengono frequentemente utilizzati per instaurare fiducia e successivamente sottrarre denaro o dati sensibili.
Tra le truffe più comuni si riscontrano falsi negozi online, relazioni sentimentali costruite per sfruttare emotivamente e finanziariamente le vittime, richieste basate su minacce ed estorsioni per evitare presunti problemi legali o danni, e investimenti fittizi che promettono rendimenti irrealistici.
I truffatori fanno spesso leva sulla paura, sull’urgenza o su richieste di pagamento per manipolare le vittime.
Riconoscere i segnali di allarme, come offerte troppo belle per essere vere, è fondamentale. È importante proteggere le password, verificare le richieste di informazioni personali o pagamenti, evitare di cliccare su link sospetti e controllare regolarmente i conti bancari.
Un esempio particolare di truffa segnalato riguarda le cosiddette “truffe di benedizione” che prendono di mira anziane donne, promettendo false protezioni spirituali in cambio di denaro o oggetti di valore. Un altro esempio sono i codici QR falsi, utilizzati per rubare informazioni sensibili o reindirizzare a siti dannosi. Verificare sempre l’origine di un codice QR prima di scansionarlo è una buona pratica. Se si sospetta di essere vittima di una truffa, è essenziale segnalare immediatamente l’accaduto alla polizia o a un’agenzia di cybercrime. È altrettanto importante contattare immediatamente la propria banca se i dati finanziari sono stati compromessi e cercare supporto presso organizzazioni fidate della comunità. Le truffe sono ideate per sfruttare la fiducia e instillare paura, ma essere informati, vigili e pronti a chiedere aiuto sono le migliori difese.
Controllare con attenzione ogni richiesta sospetta è essenziale per evitare di cadere vittima di inganni.