MILANO - Si terrà il 16 settembre, nella sede della prefettura di Milano, la prima riunione del tavolo istituzionale per cercare di risolvere la situazione delle “famiglie sospese”, che hanno comprato casa, ma non riescono a entrarne in possesso a causa del blocco derivato dalle inchieste sull’urbanistica.
Alla prima riunione parteciperanno, oltre agli esponenti del comitato Famiglie Sospese, il sindaco Giuseppe Sala e il prefetto Claudio Sgaraglia.
L’inchiesta, che ha travolto il capoluogo lombardo, ha portato all’arresto di esponenti della politica, dirigenti comunali e manager coinvolti in un presunto “sistema” di pressioni e favoritismi su progetti edilizi e urbanistici.
Secondo i pm, privati e professionisti avrebbero esercitato pressioni sulle autorità comunali per ottenere approvazioni di progetti milionari.
“Dopo 409 giorni di blocco dell’urbanistica, arriva finalmente il tavolo di lavoro che coinvolgerà amministrazione, governo e cittadini, con l’obiettivo di trovare una soluzione per le centinaia di famiglie milanesi ferme da oltre un anno”, spiega in una nota il portavoce del comitato, Filippo Maria Borsellino, che si augura che sia il passo decisivo per sbloccare la situazione.
Ha aggiunto che per molti la vita “diventa ogni giorno più difficile: affitti non previsti, mutui e prestiti da ripagare, famiglie che intanto si allargano ma che vivono ancora in monolocali. Ci auguriamo di diventare finalmente una priorità per l’amministrazione e per il governo, che insieme possono e devono dare risposte concrete”.
Le famiglie hanno fatto poi appello anche alla giustizia e hanno chiesto un incontro con il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia.
“Non chiediamo un ‘liberi tutti’. Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Ma i cantieri vanno sbloccati. Vanno sbloccate le nostre vite”, ha rimarcato Borsellino.