WASHINGTON - L’intesa, maturata dopo due giorni di negoziati intensi a Londra, definisce un quadro sulle tariffe doganali e prevede l’eliminazione di restrizioni cinesi all’esportazione di terre rare, nonché la possibilità per gli studenti cinesi di accedere alle università statunitensi.

“Siamo arrivati a un accordo con la Cina, in attesa dell’approvazione finale mia e del Presidente Xi Jinping - ha scritto Trump sulla piattaforma Truth Social -. Le terre rare saranno fornite dalla Cina fin da subito, e noi rispetteremo i termini concordati, inclusi quelli riguardanti gli studenti cinesi”.

L’accordo prevede un’imposizione tariffaria totale del 55% sulle importazioni cinesi verso gli USA, mentre la Cina applicherà solo un 10% su qyelle in arrivo dagli Usa. Il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick ha spiegato che il 55% deriva dalla somma di varie tariffe: un 10% base su tutti i partner commerciali, un 20% specifico per Cina, Messico e Canada legato alla crisi del fentanyl, e un ulteriore 25% già esistente dal primo mandato di Trump.

Lutnick ha definito il nuovo regime di imposte “fisso e non modificabile”. Tuttavia, i dettagli concreti su come l’accordo sarà implementato restano incerti. I negoziati a Londra sono stati convocati d’urgenza dopo una telefonata tra Trump e Xi che aveva sbloccato una situazione di stallo nata dopo l’accordo preliminare di Ginevra.

Il nuovo quadro rimuove anche alcune restrizioni USA sulle esportazioni verso la Cina, come software per semiconduttori e componenti aeronautici. Ora il testo dell’accordo sarà sottoposto all’approvazione dei due presidenti, in vista della piena attuazione.