WASHINGTON - L’ex presidente degli Stati Uniti e premio Nobel per la pace Jimmy Carter è morto all’età di cento anni. 

Ha vissuto più a lungo di qualsiasi altro leader statunitense della storia, ed è mancato domenica pomeriggio nella sua casa a Plains, in Georgia. 

Il presidente uscente Joe Biden lo ha descritto come “un uomo di principi, fede e umiltà”, mentre quello entrante Donald J. Trump ha affermato che tutti gli americani hanno un “debito di gratitudine” nei suoi confronti. 

Carter è stato presidente per i democratici nel 1977, per poi lasciare la Casa Bianca dopo un solo mandato di quattro anni, quando Ronald Reagan lo sconfisse alle elezioni successive e terminò l’incarico con bassi indici di gradimento. Tuttavia, la sua reputazione è stata ripristinata negli anni attraverso il lavoro umanitario, che gli è valso il premio Nobel per la pace. 

“Oggi, l’America e il mondo hanno perso uno straordinario leader, statista e umanitario”, hanno affermato il presidente Joe Biden e la first lady Jill in una dichiarazione, aggiungendo: “A tutti i giovani di questa nazione e a chiunque sia alla ricerca di cosa significhi vivere una vita con uno scopo e un significato, la bella vita, studiate Jimmy Carter, un uomo di principi, fede e umiltà”. 

Biden ha annunciato che il 9 gennaio si terrà una giornata di lutto nazionale, con gli americani incoraggiati a visitare i luoghi di culto per rendere omaggio al defunto presidente. 

Ha anche ordinato che le bandiere siano esposte a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici e militari per 30 giorni, un periodo che include la transizione alla nuova amministrazione repubblicana. 

Trump, dal canto suo, ha scritto su Truth Social che “le sfide che Jimmy ha dovuto affrontare come presidente sono arrivate in un momento cruciale per il nostro Paese e lui ha fatto tutto ciò che era in suo potere per migliorare la vita di tutti gli americani”, sottolineando che “per questo, tutti noi gli dobbiamo un debito di gratitudine”. 

Trump aveva deriso l’unico mandato di Carter durante la campagna elettorale, prima della propria vittoria alle elezioni presidenziali di quest’anno, e lo aveva descritto nel 2019 come “un brav’uomo ma un presidente terribile”. 

Il tycoon fece queste dichiarazioni dopo che Carter aveva definito Trump un “presidente illegittimo”, sostenendo che era stato aiutato a entrare alla Casa Bianca dall’interferenza russa nelle elezioni del 2016, cosa che Mosca e lo stesso Trump hanno sempre negato.