NEW YORK - Ha un volto - e sorride in una delle foto diffuse oggi dalla polizia - il presunto killer che mercoledì mattina ha ucciso, sparandogli alla schiena, Brian Thompson, il Ceo del colosso sanitario UnitedHealthcare, lasciando forse un indizio del movente inciso sulle pallottole usate per l’omicidio. 

“Stiamo per prenderlo. Siamo sulla buona strada”, ha detto oggi il sindaco Eric Adams, mentre la polizia ha diffuso due nuove immagini del sospetto, stavolta a faccia scoperta e ha puntato i riflettori sul suo ultimo domicilio conosciuto: un ostello da 130 dollari a notte dell’Upper West Side, dove l’uomo avrebbe passato la notte dormendo in camera con tre estranei. Sono state scattate lì le foto che mostrano un giovane smilzo, dai capelli scuri, con addosso un giaccone verde militare con cappuccio, la maschera nera calata sul collo che rivela un sorriso amichevole da bravo ragazzo. 

Grazie alle telecamere di vigilanza, è stato possibile ricostruirne gli spostamenti la mattina del delitto: il sospetto è uscito alle 6.15 dalla stazione della linea F sulla 57esima strada, verso le 6.30 ha parlato al cellulare, dirigendosi verso l’hotel Hilton, si è fermato in un locale Starbucks e infine si è appostato sotto l’albergo, soltanto cinque minuti prima dell’arrivo della vittima. Alle 6.45, la sparatoria.  

Thompson, che stava entrando nell’albergo per la conferenza annuale con gli investitori, è stato dichiarato morto in ospedale meno di venti minuti dopo. Si lavora sull’arma (potrebbe esser stata acquistata in Connecticut), sul silenziatore (ce ne sono 5 milioni registrati negli Usa, ma raramente sono usati in omicidi) e sul movente. 

“Deny, Depose, Defend” (negare, deporre, difendere): delle tre parole incise su proiettili e bossoli trovati sul luogo del delitto, due ricalcano il titolo del libro Delay, Deny, Defend: Why Insurance Companies Don’t Pay Claims and What You Can Do About It, in cui il giurista della Rutgers University Jay Feinman aveva analizzato, nel 2010, come le compagnie assicurative negli Stati Uniti sistematicamente ritardino, neghino o difendano in tribunale il pagamento di legittimi risarcimenti, per massimizzare i profitti a danno dei consumatori.  

“C’erano state delle minacce. Problemi di copertura sanitaria”, ha detto ieri alla Nbc Paulette Thompson, la moglie separata del Ceo assassinato. I Thompson erano da tempo in crisi coniugale: nel 2018 Brian si era trasferito in una villa vicina alla casa dove erano rimasti la consorte e i due figli. Villa che - ha reso noto la polizia del Minnesota - è stata al centro di una minaccia bomba alcune ore dopo il delitto. 

UnitedHealth è uno dei giganti sanitari della nazione e il quartier generale si trova alle porte di Minneapolis, dove Thompson – lui stesso indagato di recente per insider trading e frode – aveva l’ufficio. La sede negli ultimi mesi è stata al centro di proteste contro una miriade di risarcimenti assicurativi negati, riporta oggi il Wall Street Journal.

Il People’s Action Institute, che aveva guidato le manifestazioni di aprile e luglio, ha espresso shock per l’omicidio, ma ha usato la tragedia per evidenziare “la crisi dei rimborsi negati” in America: “Sappiamo che c’è una crisi per la violenza delle armi da fuoco. C’è anche una crisi perché le mutue private tra cui UnitedHealth non risarciscono i pazienti”.