WASHINGTON – Dopo quaranta giorni di stallo senza precedenti, che hanno paralizzato numerosi servizi pubblici e lasciato centinaia di migliaia di dipendenti senza stipendio, il Senato statunitense ha raggiunto un accordo provvisorio e bipartisan per porre fine allo shutdown del governo federale. La svolta alimenta la speranza di un rapido ritorno alla normalità in tutto il Paese. 

La misura legislativa ha rapidamente superato un voto procedurale al Senato con un risultato di 60 favorevoli contro 40 contrari, segnando un fondamentale passo in avanti dopo settimane di dispute tra repubblicani (vicini al presidente) e democratici. Il testo dovrà ora passare alla Camera dei Rappresentanti e, infine, ottenere l’approvazione di Donald Trump per diventare legge e riaprire gli uffici governativi. 

“Sembra che ci stiamo avvicinando molto alla fine dello shutdown del governo Usa”, ha dichiarato Trump ai giornalisti, al suo arrivo alla Casa Bianca. 

L’intesa raggiunta in Senato prevede il finanziamento dell’amministrazione federale fino a gennaio. Entrando nel dettaglio, l’accordo raggiunto in Senato si configura come un compromesso vitale per l’amministrazione e i cittadini. Si basa su una risoluzione che finanzierà il resto del governo ai livelli di spesa attuali fino al 30 gennaio, garantendo una tregua operativa immediata. 

In parallelo, sono stati approvati tre progetti di legge specifici per finanziare alcuni dipartimenti, come quello dell’Agricoltura, fino alla fine dell’anno fiscale del prossimo autunno. Cruciale per milioni di sratunitensi è la decisione di rifinanziare il Supplemental Nutrition Assistance Program (Snap), l’indispensabile programma di assistenza alimentare per 42 milioni di persone, la cui erogazione era stata sospesa. 

Sul fronte del personale, l’accordo sancisce l’annullamento del licenziamento di migliaia di dipendenti federali, assicurando a tutti i funzionari la retribuzione arretrata. Il senatore democratico Tim Kaine ha sottolineato l’importanza di questo risultato: “Questa proposta proteggerà i funzionari federali da licenziamenti illeciti, reintegrerà coloro che sono stati licenziati ingiustamente durante lo shutdown e garantirà che i dipendenti federali ricevano la retribuzione arretrata”. 

L’unica nota dolente, per i democratici, è stata la scelta di mettere ai voti separatamente l’estensione degli aiuti sanitari in scadenza. Il leader della minoranza democratica, Chuck Schumer, non ha nascosto il suo rammarico: “Questa lotta è in corso e deve continuare”. Nonostante le frizioni, il voto in Senato ha dimostrato una necessaria convergenza, con otto democratici (tra cui Catherine Cortez Masto, Dick Durbin, John Fetterman e lo stesso Kaine) che hanno votato a favore della misura. 

Lo shutdown ha avuto conseguenze gravissime sul trasporto aereo a causa della carenza di personale, con controllori del traffico aereo costretti a lavorare senza retribuzione per la crisi dei finanziamenti. Nella sola giornata di domenica, sono stati cancellati più di 2.700 voli negli Stati Uniti e 10mila hanno subito ritardi, secondo il sito web FlightAware. Tra gli scali che hanno sofferto di più, si annoverano Newark e LaGuardia a New York, O’Hare a Chicago e Hartsfield-Jackson ad Atlanta. 

Già da venerdì, la Federal Aviation Administration (Faa) aveva sollecitato le compagnie aeree a ridurre gradualmente i voli per alleviare la pressione. Il segretario ai Trasporti Sean Duffy ha avvertito che un prolungamento dello shutdown avrebbe aggravato la situazione, specialmente con l’avvicinarsi del Giorno del Ringraziamento, un periodo cruciale per i viaggi e per l’inizio della stagione dello shopping natalizio. 

Tuttavia, anche con l’approvazione dell’accordo, il ritorno alla piena operatività del traffico aereo potrebbe richiedere diversi giorni, necessari per la riattivazione completa dei finanziamenti federali e delle retribuzioni. 

Il presidente Trump ha indicato l’impasse del bilancio, causata dai dissidi al Congresso, come una delle ragioni dietro la serie di sconfitte elettorali subite dal suo partito il 4 novembre.