WASHINGTON - Entrano in vigore, oggi 4 giugno, i nuovi dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio verso gli Stati Uniti: il presidente Donald Trump ha firmato ieri l’ordine esecutivo. La decisione del presidente Usa, che in precedenza aveva dichiarato essere volta a proteggere le industrie nazionali dell’acciaio e dell’alluminio, porta le imposte su entrambi i metalli dal 25 al 50%. 

Si amplia così la guerra commerciale del presidente statunitense, con una mossa destinata ad alimentare le tensioni con i principali partner economici del Paese.  

Il Regno Unito è stato al momento risparmiato dall’ordine esecutivo di Trump, secondo quanto hanno scritto i media inglesi. L’imposta rimane al 25% per il Regno Unito, in base all’accordo tariffario tra Regno Unito e Usa firmato il mese scorso, che prevede la soppressione delle imposte su acciaio e alluminio. Tuttavia, scrive la Bbc, l’accordo non è ancora entrato in vigore, il che significa che gli esportatori di acciaio del Regno Unito dovranno pagare tariffe fino ad allora, e potrebbero dover affrontare importi più elevati se il patto dovesse vacillare. 

“Se ad altri Paesi è consentito applicare dazi contro di noi e a noi non è consentito contrastarli, rapidamente e agilmente, con misure tariffarie contro di loro, il nostro Paese non ha neanche una piccola possibilità di sopravvivenza economica”, aveva scritto Trump in uno dei suoi ultimi post su Truth. 

E oggi, sempre su Truth, il presidente americano ha detto di “apprezzare” il leader cinese Xi Jinping, ma che è “estremamente difficile raggiungere un accordo” con lui, dato che i due Paesi sono nel mezzo di una situazione di stallo commerciale sui dazi. “Mi piace il presidente cinese Xi, l’ho sempre apprezzato e lo apprezzerò sempre, ma è molto duro”, ha scritto Trump. 

Intanto Friedrich Merz sarà domani a Washington la sua prima visita negli Stati Uniti da cancelliere. Con Trump ha in programma un colloquio e una colazione di lavoro, seguiti da una conferenza stampa. Al centro dei colloqui, gli sforzi per mettere fine alla guerra in Ucraina, la risposta della Nato alle crescenti minacce esterne e la disputa sui dazi. 

Merz e Trump si sono incontrati brevemente molto tempo fa a New York. Da quando Merz è alla cancelleria, si sono parlati 4 volte per telefono, una di quelle volte a tu per tu, mentre le altre telefonate hanno coinvolto altri leader europei.