è il simbolo del Natale divertente, scanzonato rilassato e leggero, di quando le sale si riempivano sotto le feste con famiglie e amici e il cinepanettone, ora estinto nonostante periodici tentativi di rianimazione, faceva ridere e incassare a dispetto delle critiche di trivialità. Di quest’epoca c’è un capostipite, un papà diventato un cult: “Vacanze di Natale” di Carlo Vanzina che compie 40 anni. Un film ormai mitico che tanti conoscono a memoria e i cui personaggi sono ben impressi. E il 30 dicembre, solo per un giorno, torna nelle sale italiane in versione restaurata e rimasterizzata per il cinema: sarà il “Vacanze di Natale Day” per la commedia prodotta dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuita da Nexo Digital.
Uscito al cinema nel dicembre del 1983 e ambientato in quello stesso anno, quasi un instant movie, il “Vacanze di Natale Day” è pensato come speciale appuntamento nelle sale per radunare tutti i fan che ne conoscono a memoria le battute e le scene più esilaranti e che ne ricordano perfettamente la colonna sonora in cui sono presenti alcuni dei brani più celebri di tutti gli anni Ottanta. Ed è proprio per tornare indietro nel tempo che Filmauro e Nexo Digital invitano gli spettatori a scegliere un dress code rigorosamente anni Ottanta per rivivere a pieno l’energia di quegli anni.
“Vacanze di Natale”, come detto diretto nel 1983 da Carlo Vanzina, scritto insieme a suo fratello Enrico, è lo si voglia o no un patrimonio dell’immaginario del nostro Paese. Le riprese sono durate tre settimane, nei suoi esterni il film è stato quasi interamente girato presso il comprensorio sciistico di Faloria e a Cortina d’Ampezzo. Per simulare l’ambientazione invernale e la neve laddove ancora non presente, sono stati usati stratagemmi semplici ma di effetto, come schiuma bianca su suolo e alberi, cotone su tetti e terrazzi o lenzuoli bianchi appesi per le riprese sui campi più lunghi. Ritmata da una colonna sonora che ha fatto epoca, fotografa con umorismo e leggerezza l’Italia di allora avvalendosi di un cast memorabile: Jerry Calà, Christian De Sica (nella foto), Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, Karina Huff, Guido Nicheli, Riccardo Garrone, Mario Brega, Marilù Tolo, Antonellina Interlenghi, Moana Pozzi e tantissimi altri divertenti interpreti della commedia italiana.
Le famiglie italiane più rinomate, ricchi signori milanesi e romani, si danno appuntamento a Cortina per trascorrere le vacanze natalizie nella località turistica delle Dolomiti. Ci sono i Covelli, una famiglia di ricchi costruttori edili: l’avvocato Giovanni, il capofamiglia annoiato dalla routine delle vacanze di Natale, la moglie snob attenta solo all’immagine, e i tre figli Roberto, Diamante e Luca. Il primo è giunto a Cortina d’Ampezzo direttamente da New York con la bellissima fidanzata Samantha; la seconda, scorbutica e inquieta, ha un pessimo rapporto con Roberto; il terzo pensa più allo sport (e in particolare alla Roma, di cui è tifoso sfegatato) che alla fidanzata Serenella, la quale per gelosia gli fa credere che il suo migliore amico, il borgataro Mario, si sia invaghito di lei. Mario, venuto in vacanza da Roma a Cortina con la sua famiglia un po’ rozza ma simpatica, è interessato in realtà a Samantha e riesce a trascorrere con lei la notte di Capodanno, con la promessa di rivedersi anche nei periodi successivi, quando le vacanze saranno finite, e a riappacificarsi con Luca, che gli chiede scusa per aver creduto alla storia falsa di Serenella. C’è poi Billo, squattrinato playboy sciupafemmine che suona al piano bar e che rincontra la sua ex fiamma Ivana, moglie annoiata di un milanese arricchito e superficiale, Donato, che la trascura. Stanca del marito, Ivana viene spinta al tradimento dall’amica Grazia, l’infedele moglie dell’industriale bolognese Cesarino Tassoni. Billo è ancora innamorato di Ivana ma, dopo avere saputo che è sposata con Donato, cerca di fare incontrare quest’ultimo con Moira, detta “la mandrilla di Porto Recanati”, una prostituta, in modo che Ivana abbandoni il marito. Infatti, dopo aver scoperto il tradimento di Donato, Ivana finisce tra le braccia di Billo, ma torna poi dal marito dopo aver scoperto che ha avuto un incidente con l’auto.
Precursore di un fortunato filone cinematografico comico a tema natalizio, denominato successivamente “cinepanettone” fotografava i linguaggi e la vita della gioventù di quegli anni. Calà nel ruolo di Billo, un cantante di piano bar; De Sica, un ricco cinico e problematico; Sandrelli, una donna sposata e insoddisfatta; Huff, una fotomodella americana; Amendola è Mario, il ragazzo proletario che si trova a Cortina come un pesce fuor d’acqua; Interlenghi, la ragazzina ricca e viziata; e poi, gli indimenticabili caratteristi Nicheli, “Il Dogui”, nei panni del milanese Donatone Braghetti e Garrone, che interpretava il capofamiglia romano Giovanni Covelli e, ancora, Pozzi e Brega tra gli altri.
Tra risate e forse un pizzico di nostalgia, vedremo due famiglie benestanti di Roma e Milano che si ritrovano a festeggiare il Natale a Cortina d’Ampezzo, oltre a una galleria di personaggi esuberanti che daranno vita a una serie infinita di avventure comiche. Il tutto accompagnato dai paesaggi mozzafiato delle Dolomiti e da una splendida colonna sonora, anch’essa ormai iconica e ulteriore contributo al successo del film: da “Maracaibo” di Lu Colombo, suonata da Jerry Calà a “Moonlight Shadows” di Mike Oldfield e Maggie Reilly passando per “Amore disperato” di Nada.
L’estate successiva, tutto il gruppo si ritrova di nuovo, ma questa volta sulle spiagge della Sardegna. C’è anche Billo, ancora alle prese col pianobar e sfiancato dal mestiere che definisce molto duro, costretto ogni sera a portarsi del “lavoro” a casa.