PORT VILA - Dopo il terremoto di magnitudo 7.3 di ieri, che ha causato vaste devastazioni, Geosciences Australia ha confermato che una seconda scossa di assestamento si è verificata alle 5:17 di questa mattina (AEDT). Il terremoto è stato misurato a una magnitudo di 6 e si è verificato a una profondità di 72 km.
Il Dipartimento degli Affari Esteri e del Commercio australiano ha confermato la presenza di alcuni cittadini australiani nella regione colpita dal primo sisma. La Croce Rossa ha riportato un bilancio di 14 vittime, citando fonti governative locali. Gravi danni alle comunicazioni e alle infrastrutture hanno reso difficile la diffusione di rapporti ufficiali, mentre le linee telefoniche rimangono interrotte.
Un’allerta tsunami è stata revocata meno di due ore dopo la prima scossa. Tuttavia, con le comunicazioni ancora fuori uso e informazioni ufficiali scarse, sui social media hanno iniziato a circolare racconti di testimoni e notizie frammentarie tramite chiamate telefoniche.
Il terremoto iniziale si era verificato poco prima delle 13:00 di ieri a una profondità di 57 chilometri, con epicentro a 30 chilometri a ovest di Port Vila, la capitale. Successivamente, una scossa di assestamento di magnitudo 5.5 ha colpito la stessa area, con tremori che sono continuati per tutto il pomeriggio e la sera.
Secondo Katie Greenwood, responsabile della Croce Rossa nel Pacifico, oltre 200 persone sono rimaste ferite. L’ospedale principale di Vanuatu ha subito danni e l’approvvigionamento idrico è stato compromesso. L’ONU ha riferito che l’accesso all’aeroporto e al porto è “gravemente limitato a causa dei danni alle strade”, ostacolando gli sforzi di consegna degli aiuti.
Il ministro degli Esteri Penny Wong ha dichiarato che l’Australia è pronta a inviare immediatamente aiuti, incluse squadre di ricerca urbana e assistenza medica.
Vanuatu, situata in una zona di subduzione tra la placca tettonica Indo-Australiana e quella Pacifica, è abituata ai disastri naturali, come cicloni ed eruzioni vulcaniche. Terremoti superiori a magnitudo 6 sono comuni e gli edifici sono progettati per resistere alle scosse sismiche.