WASHINGTON – Donald Trump mantiene la promessa e passa dalle minacce ai fatti.
A una settimana dall’uccisione di tre americani nella regione di Palmira, il presidente degli Stati Uniti ha ordinato una vasta offensiva contro lo Stato Islamico in Siria. Oltre 70 obiettivi dell’Isis in diverse zone sono stati colpiti in una massiccia ondata di raid nell’ambito dell’operazione ‘Occhio di falco’, ha fatto sapere il Comando centrale americano, Centcom.
“Una fortissima rappresaglia”, l’ha definita Trump, avvertendo che chiunque attacchi o minacci gli Stati Uniti “sarà colpito più duramente che mai”. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nei bombardamenti Usa almeno cinque membri dell’Isis, tra cui il leader di una cellula responsabile dell’uso di droni, sono rimasti uccisi. Una fonte della sicurezza siriana ha riferito all’Afp che i raid hanno preso di mira le cellule jihadiste nel deserto di Badia, comprese le province di Homs, Deir az Zor e Raqqa, e non hanno incluso operazioni di terra.
La maggior parte degli obiettivi si trovava in una zona montuosa a nord di Palmira. L’azione militare, sferrata con aerei da combattimento, elicotteri d’attacco e artiglieria, gode del sostegno del governo di Damasco, ha sottolineato Trump. All’operazione hanno partecipato jet giordani nell’ambito della Coalizione internazionale anti-Isis, alla quale recentemente ha aderito anche la Siria dell’ormai non più nuovo leader Ahmed al-Sharaa.
Il presidente ad interim era stato in visita alla Casa Bianca a inizio novembre a conclusione di un processo di riabilitazione che ha portato anche alla rimozione definitiva delle sanzioni nei confronti del Paese, giusto pochi giorni fa. L’incidente di Palmira è il primo del suo genere da quando le forze guidate da al-Sharaa hanno rovesciato il governo di Bashar al-Assad e riallacciato i rapporti con Washington.
Noto in passato come Abu Mohammad al-Jolani, ex jihadista e leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), il presidente siriano è stato per anni ricercato dagli Stati Uniti e su di lui pendeva una taglia da 10 milioni di dollari per terrorismo, rimossa nel dicembre 2024. Al-Sharaa ha preso le distanze da al-Qaeda anni fa, ha sciolto il gruppo originario e avviato una svolta presentata come moderata.
L’operazione ‘Occhio di falco’ segue l’attacco del 12 dicembre a Palmira, dove un cecchino affiliato allo Stato Islamico, poi ucciso, ha aperto il fuoco contro una pattuglia congiunta Usa-siriana, causando la morte di due soldati statunitensi e di un interprete civile.
Le autorità di Damasco hanno arrestato diversi membri delle forze di sicurezza dopo aver accertato che l’attentatore ne faceva parte ed era sospettato di simpatie estremiste. Nei giorni successivi all’incidente, Trump aveva promesso una risposta “forte” e aveva accolto a Dover le bare dei tre concittadini uccisi.
Ora quella minaccia si è tradotta in una delle più ampie operazioni militari contro l’Isis degli ultimi mesi, mentre sul terreno si registrano nuovi movimenti e rafforzamenti delle forze Usa nel nord-est del Paese. Un segnale di continuità strategica in una regione che resta segnata da profonde instabilità.