CITTÀ DEL VATICANO – Sono stati nominati i cinque giudici che comporranno il Tribunale vaticano incaricato di giudicare il caso del reverendo Marko Ivan Rupnik, il gesuita sloveno accusato di abusi sessuali e di coscienza ai danni di religiose.
Lo ha reso noto il Dicastero per la Dottrina della Fede, specificando che il collegio sarà composto da “donne e chierici che non fanno parte del Dicastero e non ricoprono incarichi presso altri organismi della Curia Romana”, per garantire “autonomia e indipendenza” al processo.
“Accogliamo con favore la nomina dei giudici e auspichiamo che il processo finalmente cominci”, ha dichiarato l’avvocata Laura Sgrò, legale di cinque religiose che si sono dichiarate parte lesa. “Le mie assistite attendono giustizia da troppi anni, e la giustizia farà bene non solo a loro, ma anche alla Chiesa stessa”, ha aggiunto.
Padre Rupnik, teologo e artista di fama internazionale, è accusato di abusi commessi decenni fa in Slovenia, quando era guida spirituale della Comunità Loyola di Lubiana. Negli ultimi anni sono emerse numerose testimonianze di religiose che lo accusano di violenze sessuali e psicologiche.
Nel 2020 il sacerdote era stato scomunicato latae sententiae per aver assolto in confessione e vincolato al silenzio una suora che lui stesso aveva precedentemente abusato, ma la scomunica fu poi revocata dopo la sua confessione di colpa.
Nel 2023 Rupnik è stato espulso dalla Compagnia di Gesù per “rifiuto ostinato di obbedire alle restrizioni imposte”.
I suoi mosaici, presenti in luoghi di culto di tutto il mondo – tra cui Lourdes e la Cappella Redemptoris Mater in Vaticano – sono stati rimossi o coperti dopo lo scandalo.
Il processo in Vaticano rappresenta ora un passaggio cruciale per chiarire le responsabilità dell’ex gesuita e segnare un nuovo punto nella gestione dei casi di abuso all’interno della Chiesa cattolica.