SYDNEY - Nel corso delle udienze in tribunale è emerso che i dirigenti della compagnia erano, almeno in parte, a conoscenza della pratica illecita.
La Commissione australiana per la concorrenza e per i consumatori (ACCC) aveva citato in giudizio Qantas presso la Corte federale per condotta disonesta relativa alla vendita di biglietti di voli cancellati.
I dirigenti della compagnia aerea di bandiera hanno ammesso di aver ingannato i loro clienti continuando a mettere in vendita biglietti per voli che erano già stati cancellati e di essersi resi responsabili di negligenza avendo ritardato a notificare ai clienti che i voli da loro prenotati non esistevano più.
Oggi, il giudice Helen Rofe ha formalmente ordinato a Qantas di pagare una sanzione di 100 milioni di dollari, dopo che l'ACCC e la compagnia aerea lo scorso maggio ne avevano concordato l'importo.
I biglietti fantasma erano stati messi in vendita su voli già cancellati in un periodo compreso tra il 21 maggio del 2021 e il 26 agosto del 2023, per voli programmati tra il 1 maggio del 2022 e il 10 maggio del 2024, pratica che ebbe un impatto negativo su 86.597 passeggeri in riferimento a oltre 70mila voli.
I vertici della compagnia aerea erano a conoscenza di diversi aspetti della pratica illecita, incluso quello in cui i voli cancellati non venivano rimossi dalle pagine di prenotazione o che i clienti potevano ancora prenotare quei voli, lo ha rivelato oggi il legale dell'ACCC Christopher Caleo.
È stato, peraltro, accertato che nessun singolo manager era a conoscenza del problema nella sua interezza.
"Qantas era consapevole delle carenze nei propri sistemi - ha detto Caleo -. Nonostante la loro consapevolezza, il problema è andato avanti per un lungo periodo di tempo e ha arrecato danno a un gran numero di consumatori".