NEW YORK - Nel secondo trimestre del 2025, l’azienda ha venduto 384.122 veicoli elettrici, circa 60mila in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a un calo del 13,5%. Nonostante ciò, le vendite sono aumentate del 14,1% rispetto al primo trimestre dell’anno.
A sorprendere gli analisti è stata la reazione dei mercati: mercoledì, le azioni Tesla sono salite di quasi il 4% in apertura, grazie al fatto che il calo è stato inferiore alle previsioni più pessimistiche.
Le cause di questa flessione sono molteplici. Le attività politiche del CEO Elon Musk, incluso il suo coinvolgimento con l’amministrazione Trump, hanno causato un danno d’immagine rilevante. Negli Stati Uniti e in Europa si sono verificati boicottaggi, proteste nei saloni Tesla e persino atti di vandalismo contro auto e strutture dell’azienda.
Inoltre, Tesla si trova a fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita, non solo da parte delle case automobilistiche tradizionali, ma soprattutto dai costruttori cinesi. In Cina - il più grande mercato al mondo per veicoli elettrici - le vendite di Tesla sono in forte calo, compromettendo la sua posizione storicamente dominante.
A minacciare ulteriormente Tesla è il colosso cinese BYD, che ha venduto un milione di veicoli elettrici puri solo nella prima metà del 2025, superando nettamente i 721mila veicoli venduti da Tesla nello stesso periodo. Se la tendenza continua, BYD è destinata a superare Tesla come principale produttore mondiale di auto elettriche entro la fine dell’anno.