BUENOS AIRES - Il governo di Caracas ha diffuso foto e video di Nahuel Gallo, il gendarme argentino accusato di terrorismo e detenuto in Venezuela da quasi un mese.

Nelle immagini si può vedere Gallo camminare in un cortile con gradinate, vestito con un’uniforme celeste. Sebbene le autorità venezuelane non abbiano indicato in quale prigione si trovi, la moglie del gendarme, María Alejandra Gómez, ha confermato a Infobae che potrebbe trattarsi del carcere di El Rodeo.

Si tratta della prima prova di vita dal momento della detenzione del gendarme, avvenuta a inizio dicembre. Tuttavia, il materiale non ha soddisfatto il governo di Javier Milei.

“Come governo argentino, a maggior ragione nel caso di un membro della Gendarmeria, indipendentemente dal fatto che si trovasse in Venezuela per visitare la sua famiglia, non accettiamo alcun gioco come la pubblicazione di una foto scattata in un luogo sconosciuto, dove cammina senza audio, data o qualsiasi altro elemento”, ha dichiarato la ministra alla Sicurezza Patricia Bullrich, durante un’intervista a Radio Mitre.

“Anche se riconosciamo che si tratta di lui per vari motivi che non riveleremo al regime, affermiamo che l’unica cosa che l’Argentina sta valutando e accetta è che Nahuel Gallo venga messo su un aereo e inviato in Argentina”, ha aggiunto.

Le immagini sono state pubblicate dopo che ieri il governo argentino ha denunciato il quello venezuelano alla Corte Penale Internazionale (Cpi).

“La Repubblica Argentina informa di aver presentato una denuncia alla Corte Penale Internazionale per la detenzione arbitraria e la sparizione forzata del cittadino argentino Nahuel Gallo, avvenuta l’8 dicembre 2024 nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, indicando il procuratore generale Tarek William Saab come responsabile del caso,” si legge in un comunicato del ministero degli Esteri argentino.

Per il governo di Javier Milei, la vicenda rappresenta una violazione grave e flagrante dei diritti umani, “evidenziando un modello sistematico di crimini contro l’umanità che si stanno commettendo in Venezuela, che rientra chiaramente sotto la giurisdizione della Cpi”, alla quale il Venezuela, come l’Argentina, ha aderito.

Il governo argentino ha dichiarato che continuerà a utilizzare “tutte le risorse legali e diplomatiche” per “garantire i diritti” di Gallo.

Il clima di tensione diplomatica tra i due governi si è intensificato in vista dell’incontro ufficiale che Milei avrà domani alla Casa Rosada con Edmundo González Urrutia (candidato alle ultime elezioni presidenziali in Venezuela, che si autoproclama vincitore nonostante non sia stato riconosciuto dalla Giustizia Elettorale).

Ieri la polizia venezuelana ha comunicato di offrire una ricompensa di 100mila dollari per informazioni che conducano alla cattura del candidato dell’opposizione, dopo che a settembre la giustizia venezuelana aveva ordinato il suo arresto.

Da allora González Urrutia si trova in esilio in Spagna, ma ha dichiarato che tornerà in Venezuela per l’insediamento presidenziale, previsto per il 10 gennaio.