CARACAS - I cinque dissidenti venezuelani che si erano rifugiati nell’ambasciata argentina a Caracas hanno lasciato martedì la sede diplomatica e sono riusciti ad abbandonare il Paese e a riacquistare la libertà dopo 412 giorni.
Il regime di Nicolás Maduro ha voluto sostenere che il rilascio degli ostaggi sia stato concordato tra le parti. Infatti il sito di notizie AlbertoNews, oltre che Miguel H. Otero, presidente del quotidiano El Nacional, sul suo X ufficiale, hanno annunciato: “L’amministrazione di Nicolás Maduro ha concesso oggi i salvacondotti ai cinque oppositori rifugiati nell’ambasciata argentina a Caracas”.
Altre fonti hanno, invece, informato che si è trattato di un’operazione militare comandata dagli Stati Uniti. Una notizia che poi è stata confermata dal Segretario di Stato americano, Marco Rubio, che sui suoi social network ha celebrato “il successo del salvataggio di tutti gli ostaggi detenuti dal regime di Maduro”.
Da parte sua, la leader dell’opposizione venezuelana María Corina Machado ha espresso il suo “riconoscimento e infinita gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile” questa “impeccabile ed epica operazione per la libertà di cinque eroi venezuelani” e ha ratificato il suo impegno nei confronti dei “900 eroi imprigionati da questa tirannia” e dei “30 milioni di venezuelani”. Allo stesso tempo, Edmundo González Urrutia, il candidato alla presidenza che si è sempre proclamato vincitore delle elezioni, ha accompagnato il messaggio di Machado con “impeccabile”.
Il giornalista venezuelano David Placer riferisce che le cinque persone che da oltre 14 mesi avevano ottenuto lo status di rifugiati da Buenos Aires nell’ambasciata argentina a Caracas sono state liberate da un’operazione congiunta di Stati Uniti e Italia. I cinque sono già arrivati “in salvo in territorio statunitense”, ha confermato poco fa l’account ufficiale del Dipartimento di Stato americano in lingua spagnola.
Si sarebbe trattato dunque di una vera e propria fuga e non, come riportato inizialmente dal sito venezuelano AlbertoNews, di una liberazione dopo la concessione dei lasciapassare da parte del governo di Maduro.
Minacciati di arresto, i cinque stretti collaboratori della leader dell’opposizione venezuelana María Corina Machado si erano rifugiati nell’ambasciata argentina il 20 marzo 2024, quattro mesi prima delle elezioni presidenziali di luglio in cui Nicolás Maduro avrebbe vinto un terzo mandato.
“Gli Stati Uniti accolgono con favore l’avvenuto salvataggio di tutti gli ostaggi trattenuti dal regime di Maduro nell’ambasciata argentina a Caracas”, ha dichiarato Rubio su X definendo gli oppositori “eroi venezuelani”. Rubio ha poi attaccato il governo: “Il regime illegittimo di Maduro ha minato le istituzioni venezuelane, violato i diritti umani e messo in pericolo la nostra sicurezza regionale”.
Il Brasile non è stato messo a conoscenza in anticipo dell’operazione condotta dal governo di Donald Trump per liberare i cinque oppositori venezuelani. Secondo Cnn, il Brasile - che ha supervisionato la sede diplomatica da quando i funzionari argentini vennero espulsi dal Venezuela nell’agosto 2024 - non è stato informato dell’iniziativa degli Usa di prelevare i richiedenti asilo e ha scoperto il blitz solo in un secondo momento.
In base a quanto riferito da fonti diplomatiche, nell’ambasciata argentina a Caracas non era presente personale della sicurezza brasiliana, ma solo la polizia locale e il Servizio di intelligence bolivariano. E non c’è stato alcun contatto dagli Stati Uniti o dall’Argentina per informare il Brasile dell’imminente operazione. La diplomazia brasiliana sostiene di aver insistito affinché il governo del presidente de facto Nicolás Maduro concedesse ripetutamente un salvacondotto che avrebbe consentito ai cinque membri del team della leader dell’opposizione María Corina Machado di lasciare il Venezuela. Tuttavia, le richieste del Brasile sono sempre state respinte dal chavismo al potere.
I cinque oppositori liberati hanno tutti un elevato profilo di esposizione politica. Magalli Auxiliadora Meda Padrón lo scorso anno ha ricoperto il ruolo di capo del comando della campagna nazionale della leader dell’opposizione venezuelana Machado. Claudia Macero, giornalista dell’Universidad Central de Venezuela, è stata caporedattore del quotidiano El Nuevo País e lavora come coordinatrice della comunicazione per il partito di opposizione Vente Venezuela. Omar González Morenoè scrittore, giornalista, educatore ed ex deputato. Pedro Alejandro Urruchurtu Noselli è un attivista politico, politologo e professore universitario, coordinatore degli affari internazionali del partito Vente Venezuela. E Humberto Villalobos, è coordinatore elettorale del partito di opposizione Vente Venezuela ed è stato anche direttore dell’organizzazione non governativa Esdata, specializzata nel monitoraggio elettorale.