WASHINGTON - “Sulla base della ridicola attenzione mediatica data a Jeffrey Epstein, ho chiesto al procuratore generale Pam Bondi di pubblicare ogni testimonianza rilevante del Gran Giurì, con l’approvazione della corte”, ha scritto Trump su Truth Social.
Bondi ha subito risposto su X: “Presidente Trump, siamo pronti a chiedere al tribunale domani la desecretazione delle trascrizioni”.
Trump ha inoltre attaccato il Wall Street Journal, di proprietà di Rupert Murdoch, accusandolo di aver pubblicato una “lettera FALSA, presumibilmente indirizzata a Epstein”, accompagnata da un disegno osceno e firmata a suo nome. “Non sono le mie parole, non parlo in quel modo. E io non faccio disegni”, ha dichiarato Trump, minacciando azioni legali contro Murdoch e il quotidiano.
La lettera, secondo il WSJ, faceva parte di un album regalato nel 2003 a Epstein per i suoi 50 anni, presumibilmente curato da Ghislaine Maxwell, poi arrestata e condannata per complicità negli abusi sessuali.
Trump ha negato qualsiasi coinvolgimento, definendo la notizia “diffamatoria” e sostenendo che sia la sua portavoce Karoline Leavitt sia lui stesso avessero avvertito la direttrice del giornale Emma Tucker dell’inautenticità della lettera.
Nel frattempo, il presidente ha criticato anche i sostenitori del movimento MAGA che credono nella “lista clienti” di Epstein, definendoli “stupidi” e “deboli”. L’FBI ha dichiarato di non avere alcuna lista e ha escluso ulteriori pubblicazioni sul caso.
Trump aveva conosciuto Epstein negli anni ’90, ma nega qualsiasi coinvolgimento nei crimini dell’ex finanziere.