Ha iniziato a macinare chilometri fin da bambina, Valentina Scandolara, e ha saputo trasformare una passione fortuita in una carriera di successo.

La ciclista è nata professionalmente all’interno del sistema agonistico italiano, ma negli anni ha trascorso molto tempo in Australia, da quando, nel 2013, si è unita per la prima volta alla squadra GreenEdge – oggi nota come Jayco AlUla –, vincendo il Santos Women’s Tour, la prima incarnazione del Women’s Tour Down Under, e il Bay Crits per ben due volte.

Originaria della provincia di Verona, oggi Scandolara è una residente permanente australiana, grazie al Distinguished Talent Visa che le permette di abitare a Melbourne, ma al contempo di poter viaggiare in tutto il mondo per partecipare alle gare ufficiali.

“Sono sempre stata una bambina iperattiva. Avevo tantissima energia, saltavo continuamente in casa e mia mamma mi spingeva ad andare fuori a giocare oppure da mio nonno nei campi, perché aveva un’azienda agricola – ha raccontato la ciclista –. I miei genitori mi hanno indirizzata verso l’atletica, ma un amico di famiglia, presidente di una squadra di ciclismo, mi ha proposto lo sport su due ruote per eccellenza; da allora, non ho più lasciato la bicicletta”.

Nel corso degli anni, ha accumulato grandi traguardi e vittorie soddisfacenti – “Ricordo l’argento vinto con la squadra australiana ai campionati del mondo crono a squadre in Spagna, perché avevamo lavorato un anno intero e non eravamo le favorite, e il Tour Down Under, vinto nel 2015, che ha rappresentato l’inizio della mia migliore annata in assoluto”, ha continuato –, e osservando in prima persona il talento delle cicliste australiane nelle gare locali, ha compreso quanto ci fosse davvero bisogno di sviluppare un’opportunità per permettere alle atlete “di mettersi in mostra”.

Il ciclismo agonistico, a livello internazionale, è soprattutto in Europa, per Scandolara risulta infatti “più semplice trovare la propria strada professionistica, e la possibilità di appartenere a una squadra, in Italia”. In Australia, è rimasta però colpita dai tantissimi talenti che vengon fuori da un numero relativamente basso di ciclisti, essendo uno sport di nicchia.

“Inoltre, sono state progressivamente ridotte le possibilità di esposizione in Europa per le giovani Aussies; ecco perché oggi la comunità australiana di ciclisti è molto più sensibile alle nuove iniziative – ha aggiunto –. Tempo fa, c’era un programma della nazionale australiana che portava le atlete a Varese per sviluppare esperienza nello stare in gruppo, perché mentre in Australia si pedala in gruppi da 30-40 ciclisti, in Italia sono circa 150-160 gli atleti su strade decisamente più piccole”.

Scandolara ha quindi dato vita alla Down Under Cycling Academy, un progetto già ampiamente supportato dalle colleghe sportive e che porterà le giovani atlete in Italia per un’esperienza di due mesi e una full immersion nel ciclismo.

Il team sarà diretto anche da Luisiana Pegoraro, ex vincitrice di tappa della Grande Boucle Féminine Internationale (Tour de France femminile) e del Giro d’Italia femminile; la squadra parteciperà a una serie di gare open italiane e, se selezionata, a una serie di gare UCI in Francia e Svizzera.

“Le ragazze avranno una casa dove abitare, mezzi a disposizione con cui muoversi, in un periodo di due mesi, abbastanza lungo per farsi notare, ma non troppo per stare lontane da casa per la prima volta. Anziché partire allo sbaraglio, sarebbero seguite da un direttore sportivo e da allenatori, così che possano soltanto pensare alle gare, invece di dover organizzare il viaggio al completo – ha spiegato Scandolara –. Offriamo un’opportunità per gareggiare con squadre internazionali, che quindi possano osservarle e proporle un contratto”.

La ciclista professionista ha già ricevuto interesse da tantissime atlete locali e presto annuncerà la squadra ufficiale che partirà verso l’Europa.

Chiunque sia interessato a supportare l’iniziativa o a crescere professionalmente nello sport, può contattare Scandolara all’indirizzo email.