BRISBANE - Le decisioni finali sull’approvazione dei progetti spetteranno quindi al governo statale, anziché ai consigli comunali interessati.
Il vicepremier Jarrod Bleijie ha difeso la misura definendola “essenziale per la realizzazione dei Giochi”, citando aree strategiche come il Victoria Park a Brisbane. “Vedrete cantieri ovunque: scavatrici, trattori, giubbotti gialli e pale in azione”.
Il direttore del Queensland Conservation Council, Dave Copeman, ha criticato la scelta, denunciandola per aver ignorato centinaia di rimostranze pubbliche e gli interessi di cittadini coinvolti. “Ogni sviluppo, olimpico o no, deve rispettare elevati standard di coinvolgimento delle comunità aborigene, i benefici pubblici e la tutela ambientale”.
La legge introduce anche novità per i progetti di energia rinnovabile: verranno rese obbligatorie le consultazioni pubbliche e gli accordi vincolanti con i comuni locali, al fine di garantire benefici diretti alle comunità. Bleijie ha sottolineato che “i progetti dovranno includere scuole, alloggi, strade”.
Il Clean Energy Council, tramite il portavoce Chris O’Keefe, ha avvertito che tali vincoli potrebbero rallentare investimenti fondamentali nella transizione energetica, con il rischio di far aumentare le bollette di luce e gas.
Intanto, continua il dialogo tra governo statale e federale sull’uso dei 3,4 miliardi di dollari destinati alle infrastrutture olimpiche, dopo la cancellazione del piano originario laburista. Il ministro federale dello Sport Anika Wells ha assicurato un imminente accordo, sostenuta anche dal ministro per le Olimpiadi olimpico Tim Mander, che si è detto “molto fiducioso” sull’esito positivo delle trattative.