MELBOURNE - La criminalità nello Stato resta elevata, ma mostra i primi segnali di rallentamento nella crescita.

Secondo i dati più recenti della Crime Statistics Agency, i reati denunciati sono aumentati del 10,8 per cento nei 12 mesi fino alla fine di settembre 2025. Un incremento rilevante, ma inferiore di 4,9 punti percentuali rispetto a quello registrato nel periodo annuale concluso a giugno.

La responsabile statistica dell’agenzia, Fiona Dowsley, ha spiegato che gli aumenti riguardano tutte le principali categorie di reato, anche se con un’intensità minore rispetto ai trimestri precedenti. “Nella prima metà dell’anno i crimini denunciati sono stati più numerosi rispetto alla seconda”, ha detto ospite di ABC Radio, sottolineando che la tendenza resta in salita, ma con una dinamica meno accentuata.

Questa pubblicazione è la seconda a includere dati trimestrali dall’entrata in vigore delle leggi più severe sulla cauzione, introdotte a marzo. Le nuove norme hanno eliminato il principio della detenzione come ultima risorsa per i minori e reintrodotto specifici reati legati alla violazione della libertà su cauzione. A settembre è stato inoltre rafforzato il test per la concessione della cauzione agli imputati accusati di reati gravi e ripetuti, mentre una regola di “secondo strike” per chi commette nuovi reati dovrebbe entrare in vigore entro marzo.

Parallelamente, è entrato in vigore il divieto di possesso di machete, dopo un’amnistia di tre mesi, e la polizia ha promesso una maggiore presenza di agenti sul territorio. Per ora, queste misure non si riflettono ancora in modo chiaro nei numeri, ma secondo il vice commissario della Victoria Police, Bob Hill, emergono “deboli segnali” di miglioramento. “È presto per trarre conclusioni, ma i dati più recenti suggeriscono una possibile stabilizzazione nel nuovo anno”, ha affermato.

Nel periodo considerato, il tre per cento dei residenti del Victoria è stato colpito direttamente da reati. Gli episodi denunciati, in aumento del 12,3 per cento, hanno raggiunto il livello più alto dall’inizio delle rilevazioni nel 2004-05. Un fattore centrale resta il peso dei recidivi: circa 6.600 “trasgressori cronici” hanno commesso dieci o più reati ciascuno, risultando responsabili di oltre metà dei reati risolti e di circa un quarto del totale.

Il coinvolgimento dei minori rimane elevato. In totale, 1.176 di essi sono stati arrestati 7.075 volte. I reati che coinvolgono giovani rappresentano il 60 per cento dei furti d’auto, il 54 per cento delle invasioni domestiche, quasi la metà dei furti aggravati e oltre il 62 per cento delle rapine.

I furti dominano le categorie in più rapida crescita, con il furto d’auto ai livelli più alti dal 2002.

Nonostante l’assenza di nuovi dati specifici sui coltelli, la polizia ha riferito di aver sequestrato oltre 16mila armi da taglio, dopo che gli incidenti in cui è stato fatto uso di un machete sono triplicati tra il 2021 e il 2024.

Il confronto con il New South Wales è impietoso. Oltre confine, si registrano cali in sette dei tredici principali reati, inclusi rapine e furti d’auto, e una riduzione del 16 per cento dei reati giovanili nelle aree regionali negli ultimi due anni. Un segnale che, secondo le autorità, indica una svolta possibile, anche se fragile, nella gestione della sicurezza pubblica.