L’amministratore delegato dell’azienda, Michael Colglazier, ha parlato di “una nuova era di accesso ripetibile e affidabile allo spazio per passeggeri e ricercatori privati”: in agosto è previsto un secondo volo commerciale e poi un volo al mese.
È una prima importante anche per l’Italia, che con l’Aeronautica Militare e il Consiglio Nazionale delle Ricerche è stata protagonista di questa nuova fase che i voli suborbitali potrebbero avere anche per la ricerca.
A rappresentare le due istituzioni, che quest’anno compiono entrambe cento anni, a bordo della missione Galactic 01 sono stati il colonnello Walter Villadei e il tenente colonnello Angelo Landolfi, entrambi dell’Aeronautica Militare Italiana, e Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Cnr. Con loro nella navetta VSS Unity un altro italiano, il pilota Nicola Pecile, di Udine, unico collaudatore del nostro Paese finora selezionato dalla Virgin Galactic, e poi il comandante Michael Masucci e l’astronauta Colin Bennett.
La missione ha preso il via da Spaceport America, la base della Virgin Galactic nel New Mexico, da dove è decollato il White Knight Two, l’aereo madre che ha portato la navetta Vss Unity fino alla quota di circa 15 chilometri per poi rilasciarla e farle proseguire il suo viaggio fino alla quota di circa 80 chilometri.
Complessivamente il volo, compreso quello del White Knight Two, è stato un po’ più breve del previsto: 75 minuti contro la finestra prevista di 90, nonostante la navetta Vss Unity sia stata sganciata dall’aereo madre con un leggero ritardo dovuto al vento. Dopo un saluto con la bandiera italiana, i tre protagonisti della missione italiana Virtute 1, acronimo di ‘Volo italiano per la ricerca e la tecnologia suborbitale’, hanno iniziato a condurre i tredici esperimenti previsti nella missione, cercando di sfruttare al meglio i circa tre minuti di microgravità.
Carlucci e Landolfi indossavano sensori per controllare funzioni fisiologiche importanti, come quelle cardiache e cerebrali, e quelle legate al movimento. Entusiasmo nei commenti dei protagonisti della missione, che nella conferenza stampa di chiusura hanno detto che la missione “è andata meglio del previsto” ed è stata “un’esperienza indimenticabile”.
C’è stato anche un po’ di tempo per godere di una “meravigliosa vista all’esterno”, hanno detto, anche se i tredici esperimenti non hanno lasciato loro molto tempo per distrarsi. Di questi, Doosy e Liulin, entrambi del Cnr, sono destinati a raccogliere le prime misure della radiazione cosmica nella mesosfera, ossia nella regione dell’atmosfera che sarà raggiunta dal volo suborbitale e compresa fra 50 e 100 chilometri di quota. Oltre che Cnr e Aeronautica Militare (questi ultimi in collaborazione con ospedale Maggiore Policlinico e Università di Milano e Università Politecnica delle Marche) gli esperimenti sono stati programmati da Università di Roma Tor Vergata, Università di Padova, l’azienda T4i.
Grande entusiasmo per il risultato ottenuto anche da parte del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Congratulazioni all’Aeronautica Militare, al Consiglio Nazionale delle Ricerche e a tutto il personale coinvolto per il successo della missione Virtute 1”.
Si tratta di “un traguardo - ha aggiunto il capo del Governo - che rappresenta un validissimo esempio di collaborazione istituzionale e una prima tappa verso lo sviluppo nella nostra Nazione del volo suborbitale”.
Per il ministro dell’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, la missione “è un brillante esempio di collaborazione pubblico-privato per fare ricerca e sperimentazione”. Soddisfatto anche il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, per il quale “il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo”.
Il volo suborbitale dedicato alla ricerca “è una novità nel campo dell’accesso allo spazio e delle sperimentazioni in condizioni di microgravità”, ha rilevato la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza.