MILANO - La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, dovrà affrontare un processo penale per presunte irregolarità nei bilanci del gruppo Visibilia.  

Il gup di Milano, Anna Magelli, ha infatti accolto la richiesta dei pm Luigi Luzi e Marina Gravina e disposto il rinvio a giudizio per la senatrice di FdI (fondatrice, presidente e amministratore delegato del gruppo Visibilia fino al 17 dicembre 2021) e per altri 16 imputati, tra cui l’attuale compagno di Santanchè, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, e l’ex Canio Giovanni Mazzaro, accusati di false comunicazioni sociali.  

Per tutti, il processo prenderà il via il 20 marzo prossimo, davanti al Tribunale di Milano. 

Secondo l’accusa formulata dai magistrati milanesi, Santanchè e gli altri imputati puntavano a conseguire “un ingiusto profitto”, rappresentato dalla “prosecuzione dell’attività di impresa, nascondendo al pubblico le perdite, evitando la necessaria costosa ricapitalizzazione”.  

Così facendo, scrivono ancora i pm nel capo di imputazione, esponevano nei bilanci di esercizio della società, riferibili agli anni tra il 2016 e il 2022, “fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore”.   

Sono in tutto 17 i rinvii a giudizio disposti dal giudice milanese, 16 persone e la società Visibilia Srl in liquidazione, sotto accusa per responsabilità amministrativa. Sono invece stati accolti i patteggiamenti di due società (Visibilia Editore e Visibilia Editrice) e dell’ex consigliere di amministrazione Federico Celoria.

Alcune contestazioni, relative alle annualità 2016, 2017 e 2018, sono infine cadute per prescrizione del reato. 

“Daniela Santanchè confidava un esito diverso. Questa è una decisione che ci aspettavam,o ma che comunque ci lascia con l’amaro in bocca”, commenta l’avvocato Niccolò Pelanda, difensore di Daniela Santanchè.  

“Siamo convinti di poter dimostrare l’estraneità di Daniela Santanchè dalle accuse che le sono contestate: sarà il dibattimento che lo dimostrerà”, ha assicurato il legale.