PARIGI - Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha incontrato all’Eliseo il presidente francese Emmanuel Macron, rinnovando i legami di amicizia tra i due Paesi. Mattarella, accolto da Macron con i massimi onori e definito “un amico per cui provo stima e affetto”, ha chiesto il “coraggio di fare passi avanti” a un’Unione europea che ha cominciato a mostrarsi solidale in occasione della crisi pandemica. Una Unione che, invece, sembra continui a rimanere indifferente rispetto alle difficoltà che continuano a attraversare i Paesi in prima linea nel fronteggiare le ondate migratorie in arrivo dall'Africa e dall'Asia.

Sul fronte migranti, infatti, Mattarella ha ribadito che: “Se è vero che chi fugge da povertà e guerra non deve essere individuato come un nemico” - a Bruxelles deve essere chiaro che - “dobbiamo avere una strategia dell’accoglienza - sostenibile ma concreta - in sintonia con le complesse sfide dell’oggi. La gestione delle migrazioni deve divenire parte integrante dell’azione esterna dell’Unione. Sotto ogni profilo e su più versanti non è da soli che possiamo pensare di arrestare l’instabilità che ha ormai raggiunto praticamente l’intero arco dei confini europei”.

Intervenuto alla Sorbona, in un ampio discorso a studenti e professori, il presidente Mattarella ha sottolineato come i passi in avanti siano stati molti, a cominciare dal Next generation Ue su cui “non possiamo fallire”, e di come tali passi abbiano smorzato le velleità degli euroscettici: “È cresciuta una nuova consapevolezza, che supera e azzera improvvidi e modesti diversivi di contrapposizioni all’interno dell’Unione tra gruppi di Paesi, talvolta indicati con appellativi fantasiosi”.

Le parole di Mattarella lasciavano ancora intendere una forte critica alla recente Lettera dei Quindici, il manifesto firmato nei giorni scorsi dai paesi sovranisti, come l’Ungheria, che, rivendicando il diritto alla propria autonomia, obiettano su taluni valori comunitari. Il messaggio del Capo dello Stato, a riguardo, sembra essere molto chiaro: “Le solenni decisioni assunte da ciascun popolo al momento dell’adesione al progetto non possono essere contraddette se non a prezzo della drastica decisione dell’abbandono. Occorre chiarezza. Se la storia diviene sempre più universale, non possiamo pensare che a scriverla possano aiutare i canoni obsoleti del ‘sacro egoismo’ delle ottocentesche rivoluzioni nazionali".

La visita di Mattarella a Parigi, la prima dopo l’emergenza coronavirus, rinsalda quindi il fronte Ue, preparando il terreno per la firma del trattato di cooperazione tra Italia e Francia. Domani Mattarella incontrerà il primo ministro Jean Castex e Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, per poi fare rientro a Roma.