CANBERRA - All'interno dei cortei snodatisi per le strade di Melbourne e di Sydney sono stati identificati alcuni manifestanti che hanno sventolato le bandiere di Hezbollah, gruppo classificato in Australia come un’organizzazione terroristica, altri hanno innalzato le foto del suo leader Hassan Nasrallah, rimasto ucciso venerdì in un bombardamento israeliano su Beirut.

Seguendo le segnalazioni della polizia del Victoria e del New South Wales, il ministro dell’Immigrazione Tony Burke è intervenuto avvertendo che i manifestanti che incitano alla violenza durante le proteste sul conflitto in Medio Oriente potrebbero vedersi cancellato il loro visto di permanenza in Australia.

Burke ha detto che le autorità non hanno ancora accertato se i partecipanti alle manifestazioni siano in Australia con un visto temporaneo o turistico, confermando che chi incita alla discordia non avrebbe superato i test caratteriali, indispensabili per mantenere il visto.

“Non voglio che la rabbia e l’odio provenienti da tutto il mondo vengano importati in Australia”, ha detto oggi Burke ospite di ABC Radio.

“Se hai un visto, abbiamo uno standard più elevato in Australia, per quanto riguarda ciò che ci si aspetta. Se hai un visto nel paese di qualcuno, sei lì come ospite, e incitare alla discordia è una ragione per annullare il visto.”

Il leader dell’opposizione Peter Dutton ha richiesto la convocazione del parlamento federale per rafforzare le leggi che proibiscono l'esibizione di simboli che inneggiano a organizzazioni terroristiche.

“Ci sono disposizioni all’interno della legge esistente. Se non ci sono, il primo ministro dovrebbe richiamare il Parlamento e affrontare qualsiasi carenza ci sia nella legge”, ha detto Dutton in occasione della sua presenza di questa mattina al programma Today, Channel Nine.

“Non abbiamo visto persone arrestate, come ci saremmo aspettati, nei campus universitari o sulla gradinata della Opera House”.

Burke ha indicato che i casi riguardanti le proteste del fine settimana potrebbero determinare la prima volta che le leggi vengono messe alla prova in tribunale, ma ha respinto la richiesta di Dutton di richiamare il Parlamento.

“Queste sono le leggi che Peter Dutton ha sostenuto quando sono state approvate un anno fa. Vuole richiamare il Parlamento perché vuole gettare più cherosene sul fuoco e far adirare ancora di più le persone tra loro”.