Mosca sta incoraggiando persone provenienti da tutto il mondo a cercare rifugio in Russia tramite nuovi visti temporanei dalla validità di tre mesi che saranno disponibili già a settembre.

Lo riferisce l’agenzia di stampa statale TASS.

In Russia, “i valori tradizionali regnano sovrani - si legge nel comunicato –. Il Cremlino è noto per la sua opposizione alla fluidità di genere, alla promozione dell’omosessualità e all’immigrazione non regolata”.

Il presidente Vladimir Putin ha firmato questa settimana il decreto che consentirà l’ingresso nel paese di cittadini stranieri “al di fuori della quota annuale approvata dal governo russo e senza l’obbligo di fornire documenti attestanti la loro conoscenza della lingua russa, della storia russa e delle leggi fondamentali”.

I richiedenti possono presentare domanda tramite un sistema semplificato e accelerato, per poi vedersi aperta la strada che porta alla residenza se rigettano gli “ideali neoliberisti distruttivi” dei loro paesi d’origine.

Questi ideali “sono contrari ai tradizionali valori spirituali e morali russi” e finiscono per “imporre atteggiamenti malsani ai loro cittadini”.

L’agenzia TASS riporta che la Russia dovrebbe annunciare presto quali Paesi sono inclusi in questo elenco.

Nel 2019 Putin dichiarò al Financial Times che era stato un “errore fondamentale” da parte della Germania adottare un approccio liberale all’immigrazione dal Medio Oriente.

“L’idea liberale presuppone che non sia necessario fare nulla. I migranti possono uccidere, saccheggiare e stuprare impunemente perché i loro diritti di migranti devono essere tutelati. Di quali diritti si tratta? Ogni crimine deve avere la sua punizione", aveva affermato Putin.

Il presidente russo ha, altresì, dichiarato che la Russia non è omofoba, ma ha aggiunto che “per milioni di persone i valori tradizionali sono più stabili e più importanti di questa idea liberale che, secondo me, è in declino”.

Putin si è spesso espresso contro le ideologie occidentali, con una retorica che è andata facendosi più incisiva dopo l’invasione dell’Ucraina.

Nel 2022 Putin aveva descritto l’Occidente come “satanico”, affermando che aveva ripudiato “norme morali” e “valori tradizionali”.