CARAVELAS (BRASILE) - La storia di questa barca inizia nel lontano 1886, quando fu costruita a Pegli (Genova, Italia) e battezzata con il nome Luigi Palma. 

Quattro vele, tre fiocchi e uno scafo agile ma allo stesso tempo robusto, permettevano alla goletta di trasportare tonnellate di merce solcando le onde dell’Oceano Atlantico. 

I primi viaggi furono dalla Toscana all'Irlanda, con carichi di marmo di Carrara che finiva nelle lussuose ville dell’aristocrazia inglese.  

In Sud America arrivò invece con un carico meno elegante: il carbone che veniva inviato dal nord Europa per alimentare la rete ferroviaria e le centrali elettriche delle nuove città. 

Sulla goletta viaggiarono anche alcuni immigranti europei in America, il prezzo del biglietto era quello del volume di carbone che sostituivano occupando posto a bordo, tornando poi in Italia carica di granoturco. 

Un tramonto sul mare dal ponte della goletta 

Nel 1933 però non fece il viaggio di ritorno, la barca restò in Argentina dove l’equipaggio pegliese la ribattezzò Pegli, registrandola con il numero 45 nella flotta mercantile argentina. 

A questo punto prese un attimo di respiro dalle lunghe attraversate oceaniche e venne utilizzata per il commercio di vegetali e caffè tra Argentina e Brasile.

Tra gli anni ‘50 e ‘70 fu pian piano modificata fino a diventare una semplice chiatta per il trasporto fluviale, fino a quando non fu abbandonata sulle rive del fiume Lujan. 

Arriviamo agli anni ‘90, quando Fernando Zuccaro, un costruttore di La Plata appassionato di vela, ha deciso di realizzare il sogno di una barca propria ed è venuto a sapere di un relitto abbandonato e in vendita a soli 1.500 dollari, per chi si volesse avventurare a recuperarlo dal fango.

Quando ha visto lo scafo, è stato un colpo di fulmine: la linea di galleggiamento era una delle migliori che avesse mai visto e decise che valeva la pena restaurarlo. 

È riuscito a recuperare lo scheletro principale e parte dello scafo. Ha poi cercato informazione negli archivi storici e, grazie ad alcune foto antiche, disegni, e alla testimonianza di uno degli ultimi marinai che si era imbarcato, il Pegli è tornato al suo splendore originale, con il nome di Goletta Gringo, soprannome di Fernando, che in Argentina viene spesso dato ai discendenti di italiani. 

Nel 2016, Fernando era stufo della vita in città e delle incertezze economiche del settore della costruzione. Sua moglie Barbara, biologa marina al CONICET, condivideva le stesse preoccupazioni, era il momento di cambiare vita. 

La prua della Goletta Gringo 

Hanno deciso di mollare tutto e vivere in mare, con i figli Aquiles e Juan, navigando di porto in porto. 

Juan, il più giovane dell’equipaggio, segue il servizio di educazione a distanza dell’esercito argentino e frequenta le lezioni nella scuola del porto di turno. 

Ad ogni viaggio, Fernando collauda le capacità della Goletta Gringo fino che non si sente sicuro di essere in grado di portarla a Genova, alle sue origini. 

Un progetto che gli sta molto a cuore, e che per lui significherebbe chiudere un ciclo nella storia di questa barca. 

Sono in contatto con Carla Roncallo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure orientale, grazie alla quale hanno anche contattato il sindaco Marco Bucci e gli “Ambasciatori di Genova nel Mondo” tra cui Pietro Sorba, giornalista gastronomico genovese, stabilito in Argentina.

Fernando ha già compiuto un viaggio del genere e ne conosce le difficoltà, ma sa anche che la goletta con qualche altro piccolo miglioramento sarà in condizione di compiere il viaggio in tutta sicurezza. 

Dovevano far parte della Ocean Race quest’anno, ma non è stato possibile preparare la Goletta in tempo per il momento favorevole alla traversata atlantica.  

Quindi, il viaggio di ritorno a Genova è stato spostato al prossimo anno; sarà la barca restaurata più antica ad attraversare l’oceano. 

Sul ponte della goletta durante la navigazione 

La famiglia Zuccaro è alla ricerca di sponsor per finanziare la traversata, che appunto richiede spese cospicue per l’attrezzatura e l’equipaggio professionale.

Per gli appassionati di vela, hanno messo a punto una piattaforma di ‘print on demand’, dove è possibile acquistare prodotti promozionali con il disegno della bellissima Goletta Gringo o la mappa di navigazione del “ritorno a Genova”, visibile qui.

Tra gli acquirenti dei souvenir verranno sorteggiati quattro posti per le tappe di viaggio nei Caraibi. 

Salperanno da Caravelas, in Brasile, fino a Trinidad e Tobago dove la goletta sarà tirata in secco per un'ultima messa a punto. 

Da lì navigheranno fino ad Antigua dove gareggerà nella super esclusiva ‘Antigua Classic Yacht Regatta’, alla quale partecipano solo 40 navi, prima di fare uno scalo a Bermuda, L’equipaggio della goletta compirà poi la traversata fino alle Azorre, tappa che le conferirebbe un record nel Guinness dei primati. 

Infine, attraverso lo stretto di Gibilterra, arriverebbe finalmente a casa, a Genova.