SYDNEY - Il titolo, quotato con il simbolo VGN, ha debuttato a mezzogiorno, poche ore dopo la notizia di un probabile cessate il fuoco tra Iran e Israele, che ha causato un crollo dei prezzi del petrolio. “Fino a ieri si temeva che l’IPO di Virgin fosse arrivata nel momento sbagliato, ma la situazione è cambiata radicalmente”, ha commentato Michael McCarthy, strategist di Moomoo. “Con la diminuzione del rischio e il calo del petrolio, Virgin potrebbe essere il debutto più fortunato dell’anno”.

Il carburante rappresenta circa il 30% dei costi operativi di un’azienda aerea, e la riduzione dei prezzi del greggio migliora notevolmente la redditività.

I precedenti azionisti – Bain Capital, Qatar Airways, Virgin Group e la Queensland Investment Corporation – hanno venduto il 30,2% della compagnia per 685 milioni di dollari, conferendole una capitalizzazione di 2,3 miliardi. Qantas, la rivale storica, ne vale oltre 15.

Virgin era entrata in amministrazione controllata nel 2020 a causa della pandemia, con debiti per 7 miliardi di dollari, prima di essere acquisita da Bain per 700 milioni.

Il presidente Peter Warne ha dichiarato: “Questo è l’inizio di un nuovo ed entusiasmante capitolo”. Il CEO Dave Emerson ha aggiunto che la compagnia ha una strategia chiara e team forte. Ai dipendenti sono stati offerti “take-off grants” da tremila dollari in azioni, vincolati a 24 mesi.

Virgin opera più di 100 aerei su 76 rotte domestiche e regionali, e ha appena avviato voli a lungo raggio verso Doha in partenariato con Qatar Airways.