ROMA – Con 189 Sì e 97 No il Pnrr-Scuola è legge. Lo scorso martedì l’aula della Camera dei deputati si è espressa sul provvedimento che contiene una serie di misure per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e disposizioni per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. 

Durante la mattinata del 3 giugno si è tenuto il voto sulla questione di fiducia posta dal governo la settimana scorsa, seguito dalle votazioni finali. Il risultato è arrivato nel tardo pomeriggio: la Camera ha approvato il Dl con 155 voti favorevoli, 78 contrari e quattro astenuti.

Ha respinto, invece, gli ordini del giorno dell’opposizione che chiedevano l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. Il Dl è diventato così legge, avendo già ottenuto il via libera dal Senato. 

Il decreto-legge contiene una molteplicità di misure: tra le norme chiave quella volta a evitare maggiori oneri a carico della finanza pubblica, prevedendo che a decorrere dall’anno scolastico 2026/2027, il numero complessivo delle classi attivate negli istituti tecnici sarà definito con decreto del ministero dell’Istruzione e del merito, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze. 

Non sono mancate polemiche in Aula, seppur dai toni contenuti, concentrate soprattutto sull’emendamento sui contratti di ricerca per i ricercatori universitari. In questo senso, è stata introdotta una modifica dal Senato che ha aggiunto, nella fase pre-ruolo della carriera accademica, due nuove tipologie contrattuali: il contratto post-doc e l’incarico di ricerca.

Un punto molto criticato dalle opposizioni, che lo vedono come meno tutelante per i ricercatori, denunciando anche la “scarsa trasparenza” con cui è stato inserito nel decreto. 

Diverse novità anche nell’ambito dell’assunzione dei docenti. Le graduatorie dei concorsi legati al Pnrr potranno essere integrate con candidati idonei fino al 30% dei posti disponibili. Dal 2026/2027 sarà creato un elenco regionale aggiornato ogni anno, dove potranno iscriversi tutti coloro che hanno superato la prova orale di un concorso dal 2020 in poi. 

Le assunzioni potranno avvenire anche da graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto 2025, ma non oltre il 10 dicembre 2025. Inoltre, potranno essere assunti anche i candidati idonei al concorso straordinario 2020 che non avevano ottenuto un posto per mancanza di posti disponibili.

Le graduatorie Pnrr avranno precedenza su quelle del concorso per educazione motoria nella scuola primaria del 2023. Infine, il fondo per la dirigenza scolastica viene aumentato di 6 milioni di euro.

Per centrare gli obiettivi del Pnrr legati all’infanzia, verranno inoltre riallocati oltre 819 milioni di euro a favore degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, risorse che in origine erano destinate ad altri progetti del ministero dell’Istruzione. 

Per gli anni 2025 e 2026 il fondo unico per l’edilizia scolastica viene incrementato di 10 milioni di euro all’anno, con l’obiettivo di “finanziare interventi urgenti e non rinviabili per la messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici”.