ROMA - No all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e sì all’insindacabilità delle frasi del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, contenute nel suo libro Il Mostro. È l’esito del voto dell’Aula del Senato chiamata a pronunciarsi sulle delibere della Giunta per le Elezioni e le Immunità di Palazzo Madama. 

Sono stati 112 i voti favorevoli al parere della Giunta per le Immunità e 57 i contrari su Sangiuliano. Per Renzi si sono registrati 118 voti favorevoli, 18 contrari e nessun astenuto.  

La richiesta portata al vaglio dell’Assemblea che riguarda l’ex ministro della Cultura era di negare agli inquirenti la possibilità di proseguire le indagini sull’ipotesi di peculato per la vicenda della chiave d’oro della città di Pompei, donata a Sangiuliano dal sindaco della città campana. La consegna aveva sollevato il sospetto che il bene, considerato di valore, sia stato trattenuto o utilizzato a titolo personale anziché destinato all’amministrazione. 

“Di una sola cosa il ministro Sangiuliano è effettivamente colpevole: di aver promosso una riforma di sistema degli orizzonti culturali che l’Italia attendeva da decenni, di aver realizzato la sublimazione del merito contro la mediocrità delle conventicole e di aver interrotto un sistema di elargizioni per irrorare di denari pubblici cordate di profittatori”, ha detto il senatore Sergio Rastrelli, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Giunta per le Immunità.  

“Con tutta evidenza Gennaro Sangiuliano è colpevole, solo ed esclusivamente, di essere un uomo probo e libero”, ha concluso. 

Il Senato ha poi giudicato insindacabili le affermazioni di Matteo Renzi contenute in un capitolo del libro Il Mostro, in cui accusa la pm Christine Fumia von Borries di aver omesso di consegnare prove determinanti per l’assoluzione dei suoi genitori, condannati in primo grado per fatture false e poi assolti in appello e definitivamente nel 2023. Il procedimento civile per risarcimento era pendente presso il tribunale di Milano.