WASHINGTON - La nuova legge di autorizzazione del bilancio della difesa, firmata dal presidente degli Stati uniti Donald Trump, introduce un ulteriore giro di vite sui rapporti economici e tecnologici con la Cina, vietando affari federali con aziende biotech cinesi e rafforzando i paletti sugli investimenti statunitensi in tecnologie considerate sensibili per la sicurezza nazionale. Lo riferisce il South China Morning Post. 

Il provvedimento, il National Defense Authorization Act (Ndaa), è stato approvato nelle scorse settimane dal Congresso dopo mesi di negoziati: il Senato lo ha votato mercoledì con 77 sì e 20 no, dopo il via libera della Camera con 312 voti favorevoli e 112 contrari. Trump lo ha firmato giovedì.  

Come avviene da oltre sessant’anni, il Ndaa è una legge annuale considerata imprescindibile e contiene anche misure che vanno oltre la stretta autorizzazione delle attività del Pentagono. Tra le disposizioni più rilevanti di quest’anno figura il cosiddetto Biosecure act, che limita i contratti, i finanziamenti e le sovvenzioni federali a favore di società biotecnologiche cinesi.  

Il testo non indica aziende specifiche, ma incarica l’esecutivo di stilare una lista di “biotechnology companies of concern”, con cui le agenzie federali non potranno avere rapporti commerciali. Una versione precedente della misura era stata accantonata lo scorso anno, dopo l’intervento di un deputato democratico, preoccupato per l’impatto occupazionale su un’azienda cinese presente nel suo collegio. 

La legge include anche il Fight China act, che rafforza e codifica le restrizioni sugli investimenti statunitensi in settori tecnologici cinesi con potenziali applicazioni militari, come il quantum computing e i semiconduttori.

Secondo il presidente repubblicano della commissione speciale della Camera sul Partito comunista cinese, John Moolenaar, “gli investitori statunitensi hanno fornito miliardi di dollari a società cinesi che lavorano con l’Esercito popolare di liberazione per sviluppare le tecnologie del futuro. Devono smettere di finanziare il nostro avversario”. Moolenaar ha definito il Biosecure act “una grande vittoria” perché, a suo dire, “proteggerà i dati genetici dei cittadini Usa e renderà più sicure le catene di approvvigionamento farmaceutiche”. 

Nel capitolo dedicato alla politica estera, il Ndaa rafforza anche gli strumenti del Dipartimento di Stato per monitorare e contrastare l’influenza di Pechino. Il testo prevede l’espansione del programma dei funzionari regionali dedicati alla Cina, con almeno venti diplomatici con incarichi quinquennali, e istituisce nuove strutture come un’unità per contrastare l’influenza della Repubblica Popolare Cinese e nuovi incarichi di ambasciatore per l’Artico e per l’Oceano Indiano.  

È inoltre prevista l’apertura di una sezione dedicata alla Mongolia interna all’interno della missione diplomatica statunitense in Cina, con compiti di monitoraggio su diritti umani, minerali critici e ambiente. 

La legge autorizza programmi per circa 900 miliardi di dollari, una cifra superiore di circa 8 miliardi rispetto alla richiesta iniziale della Casa Bianca, ma non stanzia direttamente i fondi, che dovranno essere approvati con una successiva legge di bilancio.  

Dal testo finale sono invece rimaste escluse alcune proposte controverse, come l’obbligo per le aziende Usa di semiconduttori di dare priorità al mercato interno prima di vendere chip per l’intelligenza artificiale alla Cina, una misura osteggiata dall’industria tecnologica statunitense.