WASHINGTON - Trump ha dichiarato lo stato di emergenza per la sicurezza pubblica, paragonando la situazione di Washington a quella di capitali in Iraq, Brasile e Colombia, definendola tra le peggiori, nonostante il sindaco Muriel Bowser abbia sottolineato un calo dei reati nella capitale.
Inoltre, il presidente ha ordinato la rimozione dei senzatetto dai parchi cittadini e ha definito la città invasa da “baraccopoli”.
Il procuratore generale Pam Bondi assumerà la responsabilità del dipartimento di polizia metropolitana, mentre Trump ha criticato le condizioni delle strade e la presenza di graffiti, definendoli “imbarazzanti”. Il presidente ha mobilitato circa 500 agenti federali, inclusi oltre 100 agenti FBI e 40 del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, oltre a forze DEA, ICE e Marshals Service.
Il sindaco democratico Bowser ha espresso dubbi sull’efficacia di questa mossa, sottolineando che un maggiore finanziamento per i pubblici ministeri o il riempimento delle 15 posizioni vacanti presso la Corte Superiore sarebbero più utili. Bowser ha inoltre osservato che i crimini violenti sono diminuiti del 26% rispetto allo scorso anno e ha definito “iperboliche e false” le dichiarazioni di Trump che paragonano Washington a un paese in guerra.
Trump ha usato i social per chiedere lo sgombero immediato dei senzatetto, promettendo alloggi lontano dalla capitale, e ha confermato la volontà di prendere ulteriori misure per “riprendere il controllo” della città, definita “pericolosa e fuori controllo”. Tuttavia, l’effettiva attuazione di questi piani potrebbe incontrare resistenza legale e politica, considerando lo status speciale di Washington come distretto federale autonomo.