PERTH - In cartellone presso il His Majesty’s Theatre dal 24 al 31 ottobre, la produzione diretta da Bruno Ravella ha già registrato il tutto esaurito. 

Nato a Casablanca da genitori italo-polacchi, il noto regista ha frequentato le scuole prevalentemente in Francia, prima di trasferirsi a Londra dopo il diploma.

Dopo aver lavorato in tutto il mondo, da Firenze a St Louis, Ravella si trova ora in una situazione senza precedenti, dovuta all’emergenza pandemica, con il compito di dirigere un’opera in remoto.

L’opera lirica è un’industria globale, con artisti e registi perennemente in viaggio. La pandemia ha ovviamente cambiato le carte in tavola, ma la WAO si è saputa adattare.

“Per fortuna abbiamo moltissimi artisti di talento in WA e siamo lieti di avere un cast disponibile a riportare la nostra compagnia in un teatro come His Majesty’s Theatre, dove l’opera è di casa”, riporta un comunicato stampa sul sito della WAO.

Ma a causa delle restrizioni sui voli internazionali, Ravella non ha potuto assistere di persona alle prove e ha affidato alle riunioni su Zoom le sue indicazioni di regia.

Il regista di origine italo-polacca Bruno Ravella ha diretto l’opera mozartiana in remoto. (Foto: West Australian Opera)

“Ho lavorato a Perth solo una volta e non vedevo l’ora di tornare”, ha dichiarato il regista.

“Conosco bene sia lo staff del WAO, che gli spazi per le prove e per la rappresentazione. Da un lato ero pieno di entusiasmo all’idea di tornare a fare musica e teatro, e riportare in vita quest’opera, ma dall’altro un po’ affranto. Non c’è niente di paragonabile all’atmosfera delle prove”.

La produzione è stata già allestita a Glyndebourne, in Inghilterra, cosa che ha reso più agevole la regia in remoto.

“Esisteva già una struttura che abbiamo potuto ricreare - spiega il regista -. Ho pensato a lungo a come organizzare il mio tempo per ottimizzare i risultati”.

Ravella ha così incaricato un regista del luogo di gettare le basi dell’allestimento, per poi prenderne le redini in un secondo momento.

La sfida di portare a compimento il lavoro tirando le fila dall’altro capo del mondo non lo spaventava, ma i problemi non sono mancati.

“Un grosso ostacolo è stato il non riuscire a vedere lo spazio delle prove nella sua interezza”, ha spiegato Ravella, ben felice comunque di poter tornare a fare ciò che lo appassiona dopo essersi visto annullare due produzioni di fila a causa della pandemia. 

“É stato difficile, soprattutto a livello emotivo, perché tutti i miei amici e colleghi ne hanno risentito profondamente”.

Ravella è cresciuto in una famiglia di musicisti, dedita a serate danzanti dopo cena al suono dell’armonica del padre.  A 15 anni vide la sua prima opera e non tornò più indietro. Per Ravella l’opera è come l’aria che respira ed è entusiasta di poter di nuovo condividere la sua passione con il pubblico australiano, sebbene in circostanze diverse. 

“È una produzione tradizionale nel miglior senso del termine. Rispetta le unità di spazio e tempo e scava a fondo nelle emozioni. Penso che ci siano tutti gli ingredienti per tornare a innamorarsi di Mozart, come se fosse la prima volta”, conclude il regista.

Per maggiori informazioni su Così fa tutte e le produzioni in programma al WAO, si suggerisce di consultare il sito.