KUALA LUMPUR - L’intervento di Wong è stato rivolto ad una platea coinvolta, in un momento di crescenti incertezze dovute ai tagli agli aiuti internazionali e alle minacce tariffarie dell’amministrazione Trump.
Wong ha messo in guardia i paesi dell’ASEAN sull’aggressività della Cina nel Mar cinese meridionale, denunciando l’espansione militare di Pechino e la sua volontà di alterare gli equilibri di potere nella regione. “La Cina continua ad affermare la propria influenza strategica e a proiettare il proprio potere militare nella nostra regione”.
Pur senza attaccare direttamente il presidente Trump ed il taglio ai sussidi internazionali, Wong ha sottolineato che l’Australia ha colmato “lacune di finanziamento inaspettate” nello sviluppo del Sud-Est asiatico, riaffermando l’impegno del governo verso un futuro più equo per la regione.
Il vertice ha visto la partecipazione anche del Segretario di Stato americano Marco Rubio e del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Molti paesi dell’ASEAN sono preoccupati per le ripercussioni delle politiche commerciali statunitensi, che minacciano nuove tariffe se non verranno siglati nuovi accordi con Washington.
Il capo della diplomazia australiana ha infine rimarcato l’approccio opposto dell’Australia rispetto agli Stati Uniti, ricordando l’apertura economica iniziata negli anni ’80: “L’Australia ha aperto la propria economia alla regione e al mondo molto tempo fa, e questo non cambierà”.
Wong ha infine invocato un equilibrio di potere regionale “dove nessun paese domini e nessun paese viene dominato”.