CANBERRA - Il divieto entrerà in vigore entro la fine dell’anno, e le regole devono essere formalizzate in anticipo per permettere a piattaforme, genitori e ragazzi di prepararsi. Tra le cinque opzioni avanzate, la più importante è stata la proposta di rimuovere YouTube dall’elenco delle piattaforme esenti dal divieto.
Al momento YouTube è esclusa dal provvedimento, una decisione voluta dal precedente ministro Michelle Rowland senza una giustificazione chiara. Tuttavia, secondo eSafety, l’uso diffuso di YouTube tra i minori, unito alla presenza di contenuti potenzialmente dannosi e a funzionalità altamente persuasive, contrasta con l’obiettivo della legge SMMA (Social Media Minimum Age) di ridurre i rischi per i minori.
Una recente ricerca condotta da eSafety ha rilevato che YouTube è la piattaforma social più utilizzata dai ragazzi tra i 10 e i 15 anni, con un tasso di utilizzo del 76%, superando nettamente TikTok, Instagram e Snapchat, in particolare tra i giovanissimi.
Grant ha evidenziato che YouTube impiega strumenti come autoplay, scroll infinito, raccomandazioni algoritmiche e metriche sociali, tutte funzionalità che possono favorire un uso eccessivo e l’esposizione a contenuti potenzialmente nocivi.
Oltre alla questione YouTube, eSafety propone di aggiungere una dichiarazione esplicativa alle regole per chiarire le intenzioni del Governo, e di valutare sia lo scopo dei servizi social sia i possibili rischi.
Il ministro Wells esaminerà ora le raccomandazioni prima di presentare le regole in Parlamento.