CHISINAU (Moldavia) - “Ci fermeremo quando vinceremo o quando la Russia smetterà di occupare i nostri territori”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, poco dopo il suo arrivo al vertice della Comunità politica europea (Epc) in Moldavia.
Zelensky è arrivato al Mimi Castle, in Moldavia, per partecipare alla riunione della Epc che racchiude 47 Paesi, inclusi i 27 membri dell’Unione europea, la Gran Bretagna, i Balcani Occidentali, la Turchia e i Paesi del Caucaso.
“Siamo sostenitori della politica delle porte aperte, ma l’ingresso di Kiev nella Nato sarà oggetto del vertice di Vilnius. Ma voi sapete che l’Italia è in prima fila nel sostegno all’Ucraina”, ha detto la premier Giorgia Meloni arrivando al summit, rispondendo a chi le chiedeva un parere sull’ingresso futuro di Kiev nella Nato. “Il vertice è importante per ribadire che non c’è un’Europa di serie A e di serie B”, ha aggiunto Meloni. “Facciamo questo vertice in un momento in cui le crisi hanno messo a nudo le criticità anche europee”, ha aggiunto il presidente del Consiglio italiano.
“Oggi lavoriamo in Moldavia. Partecipazione al vertice della Comunità politica europea. Molti incontri bilaterali. Stiamo sviluppando una coalizione di aerei da combattimento e offrendo una coalizione di Patriot. Ue e Nato, formula di pace. Tutto questo per proteggere il nostro futuro”: così Zelensky ha descitto su Telegram i suoi impegni oggi in Moldavia.
Zelensky è tornato anche sulla proposta di un vertice internazionale di pace per porre fine all’invasione russa: “Siamo nella fase in cui stiamo organizzando questo summit. Il quando dipenderà da alcuni fattori, certamente vogliamo coinvolgere più Paesi possibili, per questo non abbiamo fissato una data, inoltre - ha aggiunto Zelensky -, noi sosteniamo la Moldavia, siamo molto felici di andare verso l’Ue l’insieme e ringrazio i moldavi per aver accolto i nostri rifugiati. Quello che è importante è che il nostro futuro sia nell’Ue. L’Ucraina è pronta per entrare nella Nato quando l’Alleanza sarà pronta ad accoglierci. Penso che le garanzie di sicurezza siano importanti non solo per l’Ucraina ma anche per i nostri vicini’.
Questo vertice “è una chiara espressione della nostra unità, forza e determinazione ad agire insieme come un’unica famiglia - una famiglia che resta unita, una famiglia che lavora insieme per affrontare questioni comuni, un’unica famiglia europea in cui gli Stati all’interno e all’esterno dell’Unione Europea agiscono insieme per dissuadere le aggressioni e consolidare la pace nel continente”, a fare gli onori di casa, la presidente della Moldavia, Maia Sandu.
Nella sala stampa, dove circa 600 giornalisti da tutto il mondo sono arrivati alle primissime ore del mattino, a un certo punto gli organizzatori del vertice hanno fatto girare un messaggio: “sta arrivando il nostro vicino”. Poco dopo è infatti comparso Zelesnky all’ingresso del Mimi Castle. Un vertice che, tra l’altro, si è riunito a meno a una manciata di chilometri dalla Transnistria, la repubblica autoproclamatasi indipendente ma sotto l’egida proprio dell’aggressore russo.
Le presenze confermate alla riunione sono 45. Mancherà il presidente turco Recep Tayyp Erdogan e i rappresentanti di San Marino. Ci saranno, tra gli altri, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Pedro Sanchez, Olaf Scholz, Rishi Sunak, Mark Rutte, Viktor Orban, oltre alla padrona di casa Maia Sandu, al presidente del Consiglio Ue Charles Michel, alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e all’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell.