KIEV - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è volato a New York per partecipare alla riunione dell’Assemblea Generale dell’Onu.

La sua presenza negli Stati Uniti gli darà la possibilità di incontrare il presidente americano, Joe Biden e la sua vice Kamala Harris, per provare ad ottenere il tanto auspicato via libera dagli alleati occidentali per l’uso dei missili a lungo raggio in territorio russo, condizione indispensabile del “piano per la vittoria” che il presidente ucraino presenterà all’Assemblea generale dell’Onu nella giornata di mercoledì. 

Durante la sua trasferta americana, Zelensky potrebbe anche incontrare Donald Trump, da sempre piuttosto freddo rispetto alla causa di Kiev. Il leader ucraino, però, proverà a giocare tutte le sue carte, sfruttando il tempo a disposizione con il candidato repubblicano.
La questione dei missili a lungo raggio risulta spinosa anche rispetto all’Ue, poco propensa a provocare ulteriormente Mosca.

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha ribadito che “non consegnerà mezzi militari che possano raggiungere Mosca”, come i Taurus. E anche Roma si allinea, nella convinzione che si debba evitare qualsiasi azione che apra un fronte diretto tra Mosca e la Nato.

Da quanto emerso finora, l’intervento di Zelensky all’Onu punterà, come al solito, ad ottenere nuove garanzie di sicurezza, più armi e sostegno economico a Kiev, ma anche a rilanciare la seconda conferenza di pace prevista per novembre.

Un’impresa, quest’ultima, piuttosto ardua, dopo che il Cremlino ha fatto sapere nelle scorse ore, che non ha in programma di partecipare al summit.

Promuovendo “l’inapplicabile formula Zelensky”, sarebbe “un ultimatum sulla nostra capitolazione”, ha affermato la portavoce della diplomazia Maria Zakharova. 

Mentre si cerca un punto di incontro per un accordo di pace, le forze armate ucraine hanno riferito di aver distrutto “migliaia di tonnellate di munizioni, provenienti anche dalla Corea del Nord” in due depositi a Krasnodar, in Russia. 

Kiev, intanto, punta il dito contro i continui attacchi nemici contro le centrali nucleari, condotti per compromettere ulteriormente la rete energetica ucraina, in vista dell’inverno. Il rischio, quando c’è di mezzo un impianto atomico, è di un incidente con conseguenze “gravi”, ha avvertito il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha.