PERTH - Al centro del dibattito c’è una mozione proposta da Hastie durante il consiglio statale del partito, in cui si chiedeva l’abbandono dell’obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050. La mozione è stata approvata, ma Zempilas ha dichiarato pubblicamente di non condividere l’idea, sottolineando che la sua priorità è quella di riconnettersi con gli elettori giovani, con quelli delle aree urbane e con le donne, categorie che nelle recenti elezioni si sono allontanate dal Partito liberale.

In una mail ai suoi sostenitori, Hastie ha affermato di essere rimasto “deluso” dalle dichiarazioni di Zempilas, accusandolo di ignorare le preoccupazioni degli australiani “mainstream” su bollette sempre più costose, forniture energetiche inaffidabili e sulla perdita di sovranità nazionale. Zempilas, pur confermando uno scambio privato con Hastie, ha chiarito che le mozioni approvate riguardano il livello federale, non quello statale, e che il partito del WA sostiene ancora gli obiettivi attuali sulle emissioni.

Sandra Brewer, deputata statale per Cottesloe, ha difeso la posizione presa da Zempilas, definendo normali le divergenze tra i diversi livelli del partito e apprezzando la presenza di un vero dibattito interno, a differenza di quanto avviene, a suo avviso, nel Partito laburista.

Anche il South Australian Liberal State Council ha votato per abbandonare l’obiettivo net zero, mentre il Queensland deve ancora esprimersi in merito. Intanto, la vicepresidente federale Sussan Ley ha annunciato una revisione della politica energetica e climatica del partito per riconquistare i seggi persi a favore di laburisti e indipendenti. La frattura interna tra pragmatismo elettorale e ideologia climatica sembra destinata a crescere.