“Anche se è cambiato molto da quando Rosa Luxemburg propose l’8 marzo come giornata dedicata alla Festa della Donna, per ricordare le operaie rinchiuse dal loro capo nella fabbrica Cottons di New York, dove morirono arse vive durante un incendio scoppiato proprio l’8 marzo del 1908, le donne continuano ad avere problemi di rappresentanza. Eppure, il loro contributo è fondamentale. Cosa pensiamo a riguardo? Lanciamo un importante messaggio a tutte le donne e gli uomini d’Italia! “Trasformiamo l’appuntamento dell’8 marzo 2024 in una grande giornata di mobilitazione”.

Volevamo cambiare il mondo. Oggi, con qualche anno in più, manteniamo intatta la voglia di cambiare. Le ragazze di oggi sentono meno la discriminazione, eppure queste esistono ancora, resistono al tempo, alla cultura, all’educazione, ai mutamenti. In Italia, la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani. L’8 marzo di quest’anno è dedicato anche a queste donne. 

Sì, perché l’8 marzo è una celebrazione per tutte, soprattutto per le giovani che devono ricordare le tante donne che riuscirono a ottenere quei diritti che oggi si danno per scontati: diritto di voto, di eguaglianza sul lavoro, parità tra sessi. Ecco perché noi donne di una certa età ci siamo e ci saremo, consapevoli di essere portatrici di grandi insegnamenti. Viva l’8 marzo, viva le donne!”.

Di Ivana Morsanutto, ex presidente dell’Associazione Donne Calabresi nel Mondo.