MARSIGLIA (FRANCIA) - La coppia più bella del mondo. Soffia il vento dell’oro a Marsiglia, dove Ruggero Tita e Caterina Banti scrivono un altro meraviglioso capitolo della loro bellissima storia: tre anni dopo Tokyo, arriva un altro meritato oro olimpico nella classe Nacra 17.
Un successo quasi annunciato dopo le 12 regate che hanno portato alla medal race - inizialmente programmata per mercoledì e slittata di un giorno -, col 32enne finanziere di Rovereto e la romana classe 1987 che si presentavano già certi di salire sul podio: con metà delle prove vinte, le 14 lunghezze sugli argentini Mateo Majdalani ed Eugenia Bosco e le 20 sui due equipaggi al terzo posto, i britannici Gimson-Burnet e i neozelandesi Wilkinson-Dawson, garantivano la medaglia, bisognava capire solo di che colore.
Conti alla mano, il settimo posto bastava e avanzava per l’oro e questo ha sicuramente reso “il nostro lavoro più semplice - conferma Caterina - Dovevamo fare una regata di controllo, e così abbiamo fatto, senza commettere errori. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio per tutta la settimana, come sempre, dopo Tokyo ci eravamo posti come obiettivo quello di ripeterci, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta anche se ora ci vorrà qualche giorno per realizzare”.
I due azzurri archiviano la medal race al secondo posto dietro la Francia e dopo una prima esultanza “sobria”, si lasciano andare.
“E’ stata una regata difficilissima quella di oggi, con vento molto leggero. Ma abbiamo gestito il vantaggio bene, senza rischiare nulla. Potevamo fare di più ma abbiamo “controllato” la situazione”, rivela Tita. “Esecuzione perfetta del piano tattico, hanno portato avanti una gara esemplare, senza sbavature”, li applaude il dt Marchesini.
Quello fra Tita e Banti è ormai un sodalizio certezza di successi: da quando, nel 2017, hanno deciso di salire sulla stessa barca, non hanno più smesso di vincere. Nel loro palmares 4 titoli europei e altrettanti mondiali, l’ultimo dei quali lo scorso maggio proprio in Francia, a La Grande Motte, biglietto da visita ideale verso Parigi dove è arrivata un’ulteriore consacrazione.
Affiatati, quasi un corpo unico sul catamarano, Caterina e Ruggero si completano. Se la prima vuole godersi quest'oro, con tanto di dedica al fidanzato Andrea, “un santo”, il timoniere trentino ha già la testa al prossimo traguardo.
“Se il primo oro era difficile, il secondo lo era molto di più. Sapevamo che ci sarebbero state altre difficoltà, come l’aver meno tempo a disposizione, il mio coinvolgimento con Luna Rossa ha pesato, ma siamo contenti di avercela fatta. Ora si punta tutto sulla coppa America: noi italiani non l’abbiamo mai vinta ma Luna Rossa ce la può fare, il prossimo obiettivo è portare la Coppa America a casa”.
E chissà, magari potrebbe provarci facendo salire a bordo anche Caterina.
“Nessuno mi ha invitato a Barcellona ma se lo facessero, perchè no, è sempre bello fare esperienze nuove”, strizza l’occhio la diretta interessata. Per la vela italiana, del resto, è un momento magico considerando anche il titolo conquistato da Marta Maggetti nel windurf.
“E’ una spedizione storica - conferma all’agenzia Italpress il presidente della FIV, Francesco Ettorre - Non è mai successo di conquistare due ori nella stessa Olimpiade. Oggi Tita e Banti, dopo una settimana complicata, hanno dimostrato di essere i più forti e preparati. E’ un successo che può dare una mano al movimento in generale”.