ROMA - Non ci sarà nessun emendamento “salva calcio”. Lo ha annunciato il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, nel corso del question time alla Camera in merito all’emendamento al Decreto Aiuti quater sulla rateizzazione in 60 rate senza sanzioni dei versamenti fiscali e contributivi delle società sportive.

“Siamo contrari perché riteniamo che il settore sportivo, e quello calcistico, possa e debba trovare soddisfazione delle sue esigenze all’interno del corpo normativo, con parità di trattamento e condizione rispetto al sistema delle imprese” le parole di Abodi alla Camera in riferimento ai circa 500 milioni di euro totali in scadenza per le società il prossimo 22 dicembre.

“Ci rendiamo conto dell’importanza del settore, ma non ci sono le condizioni per mettere a disposizione strumenti esclusivi del settore. Esiste un’autonomia relativa dell’ordinamento sportivo, ma deve inserirsi all’interno delle norme dello stato, nel rispetto dell’equa competizione. Ci sono società virtuose che pagano con puntualità tesserati e fornitori, investendo sulle infrastrutture, dovendo acquistare un giocatore in meno per rispettare le regole. Altre hanno un paradigma gestionale diverso e noi dobbiamo garantire principi e valori” le parole del ministro.

“La decisione è presa, cercherò di difenderla a qualsiasi costo nei limiti di quel che mi è consentito. La posizione è unitaria, non solo in ottica di destinazione delle risorse, perché gli aiuti destinati a società dilettantistiche fanno parte delle macro voci della misura finanziaria con tutte le voci presenti: dal tema del caro energia, al credito d’imposta relativamente alle sponsorizzazioni, allo sport bonus, così come al sostegno per l’avviamento allo sport per i disabili”, ha aggiunto Abodi.

Soddisfatto il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Oggi il Governo smentisce la maggioranza e accetta la posizione del TerzoPolo sul ‘No al regalo alla Serie A’. I soldi diamoli alle società del territorio, ai dilettanti. E diamoli alla cultura. Non ai presidenti della serie A”.

Per il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi “le squadre di calcio sono società e quindi, esattamente come tutte le altre e se hanno sbagliato devono pagare” ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora.

In serata, poi, Abodi ha incontrato il Presidente FIP, Gianni Petrucci, portatore anche del pensiero della Lega di Serie A: tra gli argomenti trattati il tema degli adempimenti tributari e previdenziali previsti dalla legge, nel quadro della cornice generale valevole per tutti i contribuenti, e la eventualità di una breve proroga tecnica riguardo all’applicabilità della Riforma del lavoro sportivo, anche al fine di consentirne l’allineamento al calendario sportivo.

“Chiediamo che si faccia presto ad individuare le eventuali norme di carattere generale che tutte le imprese, e fra loro le società professionistiche di basket, dovranno rispettare per ottemperare agli adempimenti fiscali sospesi negli ultimi 11 mesi a causa della emergenza Covid nonostante che, lo ricordiamo, si siano giocati campionati, a porte chiuse o con severe limitazioni di capienza, per un arco temporale molto più lungo dello stesso periodo di sospensione” l’appello del presidente della Lega Basket Umberto Gandini.