MONACO DI BAVIERA - La Germania è in lutto per la morte di Gerd Müller. Il più prolifico attaccante tedesco di tutti i tempi è infatti deceduto, a 75 anni, dopo una lunga malattia degenerativa. Dopo essere uscito dalla depressione e dall’alcolismo, dal 1992 al 2014 ricoprì vari incarichi negli staff tecnici delle giovanili del Bayern. Il 17 luglio del 2011, Müller scomparve improvvisamente a Trento dove si trovava come dirigente accompagnatore della formazione under 23 del Bayern. Dopo 15 ore venne ritrovato in stato confusionale nel centro del capoluogo trentino.
Non si arrestano i messaggi e le attestazioni di cordoglio un po’ da tutto il mondo sportivo e non solo, che lo riconosce e lo conferma tra gli attaccanti più forti visti all’opera avendo segnato 730 gol in 788 gare in cui ha giocato (media di quasi un gol a partita). Ex compagni, ex avversari, società calcistiche di tutto il mondo si sono uniti in un lungo e ideale abbraccio.
Aveva iniziato la lunga carriera nel Nördlingen, squadra della città dov’era nato e da dove si è poi congedato con 51 gol in 31 gare chiudendola negli States con il Fort Lauderdale Strikers della Nasl (40 gol in 80 gare). Ma la sua carriera è caratterizzata dalle 15 stagioni al Bayern Monaco, di cui è stato simbolo, anche se in lui si riconosceva la Germania calcistica per i tantissimi gol segnati non solo con la maglia dei bavaresi, ma soprattutto con quella della nazionale tedesca con cui ha vinto un Europeo (1972) e un Mondiale (1974) da protagonista avendo segnato in entrambe le finali. Sono state 68 in 62 gare le reti con la Germania Ovest e due di queste hanno contribuito ad arricchire di gol e significato la partita del secolo tra Italia e Germania (finita 4-3) a Messico ‘70.
Il portiere di quella partita, Enrico Albertosi, ha ricordato così l’ex attaccante che in quel giorno era in campo per affrontare gli azzurri: “In quella partita segnò due gol era una belva! Guai anche a commettere il minimo errore in area, non te lo perdonava. Era sempre lì, pronto a segnare”.
E’ ancora suo il record di gol segnati nella Bundesliga, ben 365, ma soprattutto la sua bacheca è piena di successi: a parte Europei e Mondiali, ha vinto tre Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e un’Intercontinentale con il Bayern ai tempi del mitico Ajax, oltre a 4 scudetti, altrettante coppe nazionali. E ancora un pallone d’oro (1970) e due scarpe d’oro (1970 e 1972).
“Quando una stella luminosa come Gerd ci lascia è impossibile non sentire una stretta al cuore. Gerd è un idolo indiscusso per chiunque ami il calcio, è stato il leader che ha portato il calcio tedesco a un livello superiore, uno dei migliori attaccanti che abbia mai visto giocare e una grande persona”. Così Pelè ricorda la leggenda del calcio tedesco. “Il suo nome sarà ricordato per sempre e voglio
“Müller è stato il più grande attaccante che sia mai esistito, una bella persona e un personaggio del calcio mondiale. Siamo tutti uniti in un profondo lutto con sua moglie Uschi e la sua famiglia. L’FC Bayern non sarebbe il club che tutti noi amiamo oggi senza di lui. Il suo nome e il suo ricordo vivranno per sempre” ha dichiarato il presidente del Bayern, Herbert Hainer.