LAILA PEAK (PAKISTAN) -  Amava la montagna e la conosceva profondamente.

Laura Dahlmeier, due volte campionessa olimpica di biathlon, è morta a 31 anni dopo essere stata travolta da una frana sulle vette del Karakorum, in Pakistan, nella giornata di lunedì.

Il decesso è stato constatato solamente oggi, ma secondo i soccorritori la campionessa tedesca è morta sul colpo. “Laura ha arricchito la nostra vita e quella di molti con il suo modo caldo e diretto. Ci ha dimostrato l’importanza di lottare per i propri sogni e obiettivi e restare sempre fedeli a se stessi. Ti siamo grati di cuore, cara Laura, per averci permesso di far parte della tua vita. I ricordi che condividiamo ci danno forza e coraggio per continuare il nostro viaggio”, ha scritto la famiglia in un post apparso sulla pagina Instagram di Dahlmeier, prima donna a vincere lo sprint e l’inseguimento nelle stesse Olimpiadi invernali.

A ricordare l’impresa dell’edizione di Pyeongchang 2018 è stata la presidente del Cio, Kirsty Coventry: “Laura sarà ricordata per sempre. I nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi amici in questo momento così difficile”.

Originaria di Garmisch-Partenkirchen, Dahlmeier ha scritto una pagina indelebile di storia ai campionati del mondo di biathlon 2017 a Hochfilzen, in Austria, dove vinse cinque medaglie d’oro (nell’inseguimento, nell’individuale, nella mass start, nella staffetta femminile e nella staffetta mista) e un argento (nella sprint).

Nel suo palmares anche altri due ori mondiali (staffetta a Kontiolahti 2015 e nell’inseguimento a Oslo Holmenkollen 2016) e un bronzo olimpico (individuale a Pyeongchang 2018). Dahlmeier annunciò il ritiro dal biathlon nel maggio 2019 all’età di 25 anni e da allora si dedicò alla passione per l’alpinismo.

L’8 luglio scalò la Great Trango Tower (6.287 m). L’ennesimo traguardo, prima della scalata del Laila Peak. L’ultimo viaggio di una campionessa che ha fatto tutto alla sua maniera: “Wenn ich was mach, mach ich’s gscheid”. Cioè: “Se faccio qualcosa, la faccio come si deve”, è il titolo del suo libro del 2023.