Un volto bello, mediterraneo, che custodiva la sua napoletanità. Maria Rosaria Omaggio era diventata popolare giovanissima, a 17 anni, con un’edizione di Canzonissima condotta, nell’inverno 1973/74, da Pippo Baudo. Poi tanto cinema, tanto teatro, tanti premi, compreso il Pasinetti a Venezia, per l’interpretazione di Oriana Fallaci nel film “Walesa, l’uomo della speranza” del polacco Andrzej Wajda, e il premio Salvo Randone. In un consuntivo neppure esaustivo. L’attrice è morta a 67 anni a Roma dove risiedeva da anni. Era malata. Nella sua carriera ha interpretato decine di film, spettacoli teatrali, serie Tv, ha scritto libri, diretto spettacoli di prosa e opere liriche. Aveva avuto un marito e tre compagni importanti, ma nessun figlio.
Nata a Napoli nel 1957, nel 1976 ha debuttato al cinema con “Roma a mano armata” e “Squadra antiscippo”. Tra i film interpretati “Culo e camicia”, “Giocare d’azzardo”, “Le avventure dell’incredibile Ercole”, “Era una notte buia e tempestosa...”, “Guido che sfidò le Brigate Rosse”, “Guardando le stelle”, “L’Ave Maria”. Ha recitato in moltissime produzioni, tra le più famose e recenti “To Rome With Love” e “Donne di mafia”. In Tv ha partecipato a numerosi varietà e fiction, da Canzonissima a “Caro maestro 2”, “Donne di mafia”, “La squadra”, “Don Matteo 5”. Tra i suoi ultimi spettacoli, “Casa Pianeta Terra”: un viaggio tra parole, immagini e musica d’occidente e d’oriente, per comunicare che il Pianeta Terra è la nostra casa e soprattutto che ne siamo parte integrante. Grande sportiva, praticava dal 1988 Tai Ji pugno, spada e ventaglio ed era istruttore federale C.S.I.- Centro Sportivo Italiano. Per il suo impegno nel sociale nel 2005 è stata nominata Goodwill Ambassador Unicef. Portava appuntata una spilla appartenuta alla grande Oriana Fallaci, di cui le aveva fatto omaggio un nipote.