PERTH – Nelle cucine inondate dal profumo del sugo che sobbolle piano, tra la pasta fatta a mano e i biscotti appena sfornati, generazioni di donne italiane hanno costruito una nuova vita in Western Australia. Con coraggio, dedizione e un profondo senso della famiglia, hanno contribuito a plasmare l’identità stessa dello Stato.

Oggi, quelle storie prendono vita nella mostra From Nonna with Love: Stories of Tradition and Triumph (Dalla nonna con amore: storie di tradizione e trionfo), allestita al WA Maritime Museum in Victoria Quay Road a Fremantle. La mostra è un vero e proprio viaggio nella memoria collettiva di una comunità che ha portato con sé valori, sapori e tradizioni capaci di intrecciarsi al tessuto sociale di Perth e di molte altre città.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con la curatrice Nella Fitzgerald, racconta la migrazione italiana tra i primi del Novecento e gli anni Settanta, attraverso più di 100 oggetti preziosi, fotografie, testimonianze e installazioni digitali. Al centro della mostra si trova La Tavola della Nonna, un’installazione immersiva che invita i visitatori a sedersi in una cucina italiana di un tempo, mentre la voce della nonna condivide i propri ricordi di migrazione, intrisi di sacrificio e amore.

Il progetto esplora temi universali quali il lavoro, la comunità, il sacrificio, la festa e ne mette in luce l’eredità attraverso le generazioni. Tra i discendenti delle protagoniste figurano nomi noti come Daniel Ricciardo, Gary Marocchi, Tony Ricciardello e il procuratore generale Tony Buti, testimonianza di come il contributo di quelle donne abbia inciso nel tempo, e ben oltre le mura domestiche.

La mostra si è aperta ufficialmente sabato 27 settembre, ma qualche giorno prima, noi de Il Globo, insieme ad alcune nonne e le loro famiglie, abbiamo potuto visitarla in anteprima, in un momento carico di emozione. Per la serata d’apertura, a prendere il microfono è stata Tina Alfieri in veste di MC – anche sua madre fa parte della mostra –, mentre il coro Gioia delle Donne ha reso l’evento davvero speciale.

Tra loro Carla Caravella, figlia di Maria Pizzale, storica proprietaria del ristorante Capri di Fremantle. Il locale, fondato dal padre di Corrado Pizzale negli anni Sessanta, è da decenni un punto di riferimento sulla café strip della città. Con la sua cucina semplice e autentica, è rimasto fedele alla tradizione, modificando solo di recente una regola storica: dopo 70 anni di BYO, il Capri serve finalmente bevande alcoliche.

Carla ricorda la vita di sua madre e delle donne della sua generazione come un susseguirsi di giornate lunghe e laboriose, trascorse tra i fornelli e la sala del ristorante. Racconta di aver provato una profonda commozione nel vedere la storia della propria famiglia esposta nella mostra: un riconoscimento, la stessa afferma, per tutte le donne che hanno lavorato nell’ombra, tenendo insieme famiglia e comunità con discrezione e forza.

Anche Tony Ricciardello, campione di Sports Sedan, ha trovato nel percorso espositivo un tributo prezioso alla propria famiglia. Dopo mesi di collaborazione con Fitzgerald, ha potuto vedere esposti i ricordi dei suoi genitori, Maria e Basil, che hanno condiviso insieme la passione per i motori e la vita familiare.

Ricciardello rievoca i fine settimana trascorsi alle corse, vere e proprie gite di famiglia: la madre sempre in cucina a preparare la pasta e il risotto per la squadra, il padre a dirigere tutto con la stessa energia che metteva in pista. 

La figura di Maria Ricciardello, come quella di tante altre donne dell’epoca, emerge come il cuore silenzioso della famiglia, la forza che teneva tutti uniti. E accanto alla loro storia, la mostra dedica spazio anche a Giuseppina Ricciardo, nonna del pilota di Formula 1 Daniel Ricciardo, simbolo di come le radici italiane abbiano attraversato i decenni fino alle nuove generazioni.

Il percorso si allarga poi oltre i confini familiari, per accogliere le testimonianze di chi oggi porta avanti quell’eredità in ambiti diversi. Tony Buti, ad esempio, ha ritrovato nella sezione dedicata a sua nonna Francesca Bertoni, un commovente ritratto della propria storia familiare, completo di sciarpa e berretto dei South Fremantle Bulldogs, ricordo dell’incontro tra identità italiana e cultura locale.

Riflettendo su quel legame, Buti sottolinea l’importanza di preservare la memoria delle prime migrazioni, affinché le nuove generazioni comprendano i sacrifici compiuti da chi ha aperto la strada.

Accanto alla mostra, il museo propone anche un programma di eventi correlati – dalle dimostrazioni culinarie ai laboratori di passata di pomodoro, per offrire ai visitatori un’esperienza diretta e sensoriale, capace di connettere il passato con il presente.

Per Fitzgerald, anima del progetto, l’idea è nata come un omaggio personale alla madre Angela e, attraverso lei, a tutte le donne che hanno affrontato il viaggio della migrazione. La stessa attesta che questa esposizione è un tributo alla perseveranza, alla fede e all’amore con cui hanno costruito famiglie e futuro in una terra così lontana dall’Italia e dalla sua cultura.

Il ministro per le Industrie Creative e le Donne, Simone McGurk, definisce la mostra, che rimarrà aperta fino ad aprile 2026, “un riconoscimento necessario e commovente”. From Nonna with Love: Stories of Tradition and Triumph è un’occasione per gli australiani di riscoprire le storie di chi ha contribuito a plasmare il volto dello Stato, e di rendere omaggio alla forza silenziosa delle donne che ne hanno scritto la storia.

Una vera e propria lettera d’amore alle generazioni di donne che hanno portato con sé, attraverso gli oceani, le proprie famiglie, le ricette e i sogni. Una celebrazione della memoria e della continuità, che restituisce voce e luce a chi, per troppo tempo, ha lavorato in silenzio, costruendo con umiltà le fondamenta di una nuova identità australiana.