PARIGI - Sempre più sulle orme di Rafa Nadal. Dopo aver stoppato il neo numero uno del mondo Jannik Sinner, Carlos Alcaraz completa l’opera e sale sul trono di Parigi: 6-3 2-6 5-7 6-1 6-2, dopo 4 ore e 19 minuti di gioco, contro Alexander Zverev nella finale giocata sulla terra del Philippe Chatrier.

Per il 21enne spagnolo è il primo trionfo al Roland Garros, il terzo in uno Slam dopo gli Us Open del 2022 e la vittoria a Wimbledon un anno fa. Alcaraz si dimostra uno specialista delle finali (tre su tre nei Major, cinque su sei nei 1000) e conferma a Parigi che i guai fisici che lo avevano condizionato nei mesi scorsi sono ormai alle spalle.

Per il giovane murciano allievo di Juan Carlos Ferrero - che pareggia i conti nel bilancio con Zverev (5-5), col quale è ora 3-1 nei confronti sulla terra - è la vittoria che potrebbe rappresentare il definitivo rilancio: un anno fa la cocente delusione della semifinale persa con Djokovic, oggi la gioia alla fine di un percorso che lo ha visto imporsi non solo sull’amico-rivale Sinner ma anche su due specialisti del rosso come Tsitsipas prima e Zverev ora.

Due i momenti chiave della finale: la reazione al terzo set perso dopo essere stato avanti 5-2 e le 4 palle del controbreak annullate nell'ultimo parziale, quando serviva sul 2-1.

“Sono felice - le parole del vincitore - La mia squadra ha fatto un grande lavoro e sono molto grato di avere intorno a me delle persone che sono di fatto una familia”.

Per Zverev, che si presentava a Parigi fresco del successo agli Internazionali d’Italia e con lo scalpo di Nadal conquistato al primo turno, lo Slam continua a essere una maledizione, e in particolare il Roland Garros: per tre anni consecutivi si era fermato in semifinale, ora aveva la chance di conquistare il suo primo Major in carriera (seconda finale assoluta dopo quella persa nel 2020 a New York contro Thiem) ma si è fermato sul più bello, fallendo ancora una volta il grande salto.

L’Italia, invece, saluta Parigi a mani vuote: anche la terza finale è amara. Dopo la sconfitta di Bolelli e Vavassori, Jasmine Paolini - battuta ieri dalla Swiatek nell’ultimo atto del singolare - e Sara Errani si inchinano a Coco Gauff e Katerina Siniakova: 7-6(5) 6-3, in un’ora e 47 minuti di partita. Si interrompe così dopo 10 match l’imbattibilità della coppia azzurra, che si presentava forte del titolo centrato al Foro Italico e che ora punta a prendersi la rivincita sulla stessa terra francese fra qualche mese.

“Sono state tre settimane lunghe e intense - raccontano Jas e Sara - Dobbiamo essere soddisfatte di quello che siamo riuscite a fare.

Certo, in questo momento c’è l'amarezza per la finale persa, è difficile da digerire, ma continueremo a provarci anche perché stiamo crescendo e stiamo facendo delle esperienze che torneranno utili nella seconda parte di stagione. Tra un mese vedremo quel che accadrà, abbiamo un sogno, giocheremo qui le Olimpiadi: in queste sei partite abbiamo messo nelle gambe esperienza e schemi che potranno tornare utili”.