NEW YORK - Carlos Alcaraz c'è...Eccome. Lo spagnolo non delude e come tutti si aspettavano completa il quadro dei semifinalisti degli Us Open quarto e ultimo Slam della stagione in corso sui campi in cemento di Flushing Meadows.
Nella notte italiana il numero 1 del mondo e del tabellone, campione in carica, si è imposto nettamente su Alexander Zverev, 12esima testa di serie, con il punteggio di 6-3, 6-2, 6-4. Niente da fare per il tedesco che probabilmente, al di là del valore del fuoriclasse iberico, aveva ancora sulle gambe i cinque set giocati contro Jannik Sinner.
Tornando ad Alcaraz, adesso lo spagnolo si giocherà l'accesso in finale contro il russo Daniil Medvedev, numero tre del tabellone. "Mi sento sempre molto a mio agio qui a New York - ha detto il numero 1 del ranking a fine match -. Sto mostrando il mio miglior tennis e di questo ne sono molto fiero. Lo scorso anno il percorso è stato molto più duro con i cinque set necessari per battere Sinner e poi Tiafoe in semifinale. Quest'anno ho giocato una sola partita in quattro set. Mi sento benissimo fisicamente e sono pronto a disputare una grande battaglia contro Medvedev in semifinale"
E battaglia sarà, perchè Daniil Medvedev, numero 3 del tabellone, ai quarti ha dimostrato di essere più forte del connazionale Andrey Rublev (piegato 6-4, 6-3, 6-4), ma anche del...caldo, forse l'avversario che maggiormente preoccupa il russo e non soltanto per lui. "Un giorno un giocatore morirà e allora vedranno", le sue parole poi spiegate in conferenza stampa. "Le condizioni in campo erano brutali per entrambi. Non so se si poteva vedere attraverso la telecamera, ma stavamo sudando così tanto e usavamo sempre l'asciugamano, tanto che non ho più pelle sul naso - le sue parole riportate da Supertennis -. Trovo che la cosa sia un po' pericolosa per i giocatori. La domanda è: quanto lontano possiamo arrivare senza svenire in campo? Probabilmente non possiamo fermare il torneo per 3-4 giorni perché ci sono la tv, i biglietti.... Potremmo arrivare a giocare sulla distanza dei tre set quando le condizioni sono queste? Di certo alcuni giocatori non sarebbero felici. Allo stesso tempo non vogliamo che succeda qualcosa e poi si dica: 'Oh, mio Dio, Medvedev lo aveva detto'. Soluzioni non ne ho, perché non lo sarebbe nemmeno giocare tutte le partite di notte, magari in stadi diversi: abbiamo visto Sinner-Zverev, quando hanno finito non stavano molto meglio di noi. Dunque non ho risposte concrete ma è comunque meglio parlarne prima che succeda qualcosa di grave".
E adesso ci sarà da fare i conti con il campione in carica, il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz. "Quando giochi contro di lui dare il 100 per cento non basta, devi arrivare a 11 su 10, mettere qualcosa in più. Ma sto giocando bene, sono in fiducia e sento di poter essere competitivo", assicura il russo.
Più che ottimista lo spagnolo. "Nelle ultime partite contro Daniil ho giocato tatticamente in modo perfetto. Sono solo a una partita da un'altra potenziale finale. Sarebbe fantastico giocare una finale contro Novak qui a New York, ma entrambi abbiamo una semifinale davvero dura, quindi vediamo". Già Djokovic che, almeno sulla carta, dovrebbe avere una semifinale meno impegnativa, anche se ci sarà da fare i conti contro lo statunitense Ben Shelton, numero 47 del mondo, sorpresa del torneo e in gran forma.
Completato anche il quadro delle semifinaliste del tabellone femminile con l'ultimo pass ottenuto da Madison Keys. La statunitense, diciassettesima testa di serie, ha sconfitto 6-1 6-4 la ceca Marketa Vondrousova, numero 9 del tabellone. Ultimo ostacolo per l'accesso in finale la bielorussa Aryna Sabalenka, seconda testa di serie e da lunedì nuova numero 1 Wta. Nell'altra semifinale si troveranno di fronte Karolina Muchova e Coco Gauff.