LONDRA - Wimbledon ha forse trovato un nuovo dominatore? Questa è la domanda di molti al termine della finale odierna, che ha incoronato per il secondo anno consecutivo Carlos Alcaraz sul Centre Court dell’All England Club.
Il pubblico londinese che sperava di godersi una replica delle quasi 5 ore di battaglia dello scorso anno in questa domenica di luglio, come antipasto verso la finalissima di Euro2024 tra Inghilterra e Spagna, è rimasto deluso: il giovane fenomeno spagnolo domina Novak Djokovic e vince con il punteggio di 6-2 6-2 7-6 (4), concedendo il bis sui prati degli Championships.
Con il senno di poi si è rivelato essere alquanto ingannevole il primo gioco dell’incontro, durato ben 14 minuti e che sembrava poter rappresentare il preambolo a una sfida equilibrata, colpo su colpo, tra i due pretendenti al titolo.
Invece il campione serbo, sette volte vincitore del torneo, è semplicemente inerme di fronte al talento a 360° dell’avversario.
Un repertorio tecnico completo, perfetto per l’erba dei giorni d’oggi, a cui si aggiunge la predisposizione mentale all’essere un campione. Dopo le prime due frazioni di gioco a senso unico, solamente nel terzo set Djokovic riesce a regalare agli spettatori un set sul filo dell’equilibrio e qualche emozione. Sul 4-4 Alcaraz trova l’allungo con uno straordinario game di risposta, chiuso grazie a un passante di rovescio vincente. Va a servire per il match e la chiusura pare una formalità sul 40-0, ma i tre match point consecutivi volano via: i punti di Djokovic diventano cinque di fila e improvvisamente lo score recita 5-5. Il serbo va anche avanti 6-5 ma il nativo di Murcia riesce a rifugiarsi nel tie-break e stavolta chiude definitivamente la contesa aggiudicandosi il quarto degli ultimi sette Slam disputati dagli Us Open del 2022 in avanti.
“È un sogno per me vincere di nuovo qui. Quando ero un bambino dicevo che volevo vincere questo torneo ed esserci riuscito di nuovo mi riempie di orgoglio. Questo è il campo più bello, qui c’è il torneo più bello e anche il trofeo più bello”, dichiara con in mano il trofeo ricevuto dalla Principessa Kate, accolta dagli applausi del pubblico.
Nulla da fare per un Djokovic che nella sua versione 2024 non sembra averne più abbastanza nel serbatoio per poter impensierire i due giovani fenomeni, a maggior ragione in un evento al quale si è presentato reduce dall’operazione al menisco.
“Non è il risultato che desideravo. Oggi non era la mia giornata, soprattutto nei primi due set non ho giocato come volevo. Ma resto orgoglioso di quanto ho fatto nelle ultime settimane”, le parole del tennista di Belgrado, che manca l’appuntamento con lo Slam numero 25 della carriera.
Tempo per riposare non ce n’è: tra due settimane parte il Torneo Olimpico, con Sinner prima forza del tabellone ma con Carlos Alcaraz favorito d’obbligo dopo aver centrato la doppietta Roland Garros-Wimbledon.
Un’impresa che precedentemente sono riusciti a compiere solo Rod Laver, Bjorn Borg, Rafa Nadal, Roger Federer e proprio Novak Djokovic. Roba, insomma, da veri numeri 1.