ROMA - "Se non sarò più l'allenatore della Juventus, lascio una squadra forte. Poi la società farà le sue valutazioni".

Lo ha detto a Mediaset il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri dopo la vittoria della Coppa Italia in finale contro l’Atalanta. “La Juventus è vincere, tutto si racchiude in questa frase. Sono molto contento per i ragazzi, hanno fatto un buon lavoro, hanno regalato una gioia alla società, ai tifosi e a me, quindi sono molto contento della serata. Vincere non è mai facile, ma è nel Dna della Juventus”.

“Furioso con qualcuno dopo la premiazione? Non è successo assolutamente niente - spiega -. stavo festeggiando con la squadra e con la curva. Non ho assolutamente detto niente a nessuno, rispetto molto la società e gli uomini. Nella Juventus conta vincere e il resto non conta niente”.

Allegri nega di essersela presa con un dirigente durante i festeggiamenti: “Non è successo assolutamente niente, non ho detto niente a nessuno. Sembrava avessi fatto il gesto di allontanarsi? Assolutamente no, volevo festeggiare con i miei ragazzi che hanno fatto una stagione straordinaria, nonostante non abbiamo lottato per lo Scudetto fino alla fine ma siamo entrati in Champions. Lascio, se l’anno prossimo non sarò più l’allenatore della Juventus visto che mi danno ormai per fuori dalla Juventus, lascio una squadra forte. Io come mi do? Io non mi do assolutamente niente, a parte le battute e gli scherzi, la Juventus è vincere e questa è la cosa più importante, poi la società farà le sue valutazioni. La Juve è una società importante, la palla diventa di piombo ma i ragazzi hanno avuto le spalle larghe e abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare: entrare in Champions e giocare la finale di Coppa Italia. Poi i ragazzi sono stati bravi a vincerla. Per i ragazzi questi tre mesi pieni di critiche sono stati di crescita per il futuro”.

Allegri non vuole parlare di rivincita personale: “È una questione di rispetto, di comportamenti e di valutazioni. Io sono abbastanza realista, sono contento di far parte di questa gloriosa società, ormai questo è l’ottavo anno e posso solo ringraziarla per la possibilità di aver vinto molti trofei. Questo va festeggiato ma da domani bisogna lavorare per vincere. Il mio futuro? La società ha il diritto se tenere o dar via un giocatore o un allenatore”.