MILANO - L’attesa è davvero finita, e dopo l’antipasto di domenica scorsa in Coppa Italia contro il Bari per il nuovo Milan di Max Allegri è finalmente vigilia di campionato. Un “finalmente” che vale anche per l’allenatore, in tribuna per squalifica alla prima uscita stagionale e di nuovo in panchina dopo oltre un anno di assenza: “Speriamo di non fare troppi danni”, ha detto ridendo l’allenatore rossonero nella conferenza stampa prima della sfida contro la Cremonese.
Una gara che rappresenta idealmente il momento in cui la nave rossonera salpa dal porto per andare in mare aperto, seguendo la metafora più volte riproposta da Allegri per spiegare come la sua squadra dovrà affrontare l’intero campionato: “Io dico sempre che il campionato è come una crociera e bisogna viaggiare a velocità di crociera, senza avere up e down ma essendo costanti. Ci saranno momenti belli, speriamo tanti, ma anche momenti difficili che andranno gestiti in totale tranquillità. Ecco perché l’equilibrio deve regnare all’interno del Milan perché il nostro obiettivo è che il Milan il prossimo anno giochi la Champions senza porsi limiti, e questa cosa potremo farla solo curando voglia, lavoro e dettagli in allenamento”.
Da ex fantasista non cade nel tranello di considerarsi la squadra favorita perché non avrà le coppe e dribbla la domanda con efficacia (“Ci sono otto squadre e di solito la favorita è chi vince il campionato precedente”), così come si limita ad apprezzare il lavoro del club sul mercato senza fare altre richieste (“La società ha fatto un buon lavoro sul mercato, sia in entrata che in uscita. Sono arrivati giocatori giovani, di grande prospetto e qualità. C’è condivisione sugli obiettivi per la squadra. La società è attenta e vigile, mancano ancora dieci giorni di mercato. Ma l’importante è la partita di domani”), mentre è molto più diretto quando si tratta di spiegare che cosa serve perché la sua squadra torni a essere protagonista: “Io ho imparato una cosa: nelle grandi società, non conta l’allenatore, ma conta il club - ha spiegato -. Conta la storia del club, che va rispettata in tutti i sensi. E bisogna sentirne addosso la responsabilità. Si deve lavorare per non sbagliare, questo ti alza l’attenzione e la tensione. Il Milan, che è sopra tutto e sopra tutti, deve tornare in Champions l’anno prossimo. Dovremo essere una squadra con grande rispetto di tutti, perchè le partite vanno vinte sul campo, domani mica partiamo da 2-0 perché ci chiamiamo Milan, quindi per ottenere i risultati devi essere umile e intelligente. Tutte le partite saranno difficili, ci vorrà grande rispetto di tutti. Non ho mai visto una squadra vincere senza faticare”.
Contro la Cremonese sarà ben più difficile di quanto non dica il pronostico (“Sarà una partita complicata, le prime partite di campionato sono sempre le più difficili, perché la condizione non è ottimale e c’è il mercato aperto. Bisognerà essere concentrati.
Le squadre di Nicola sono sempre rognose, stringono gli spazi, ci vorrà pazienza”), in un clima ancora una volta surreale con San Siro senza tifo da parte della Curva, tema ancora poco dibattuto ma che prima o poi andrà risolto e affrontato: “Da parte nostra dovremo esser bravi a caricare il pubblico grazie alle vittorie, se faremo così lo stadio ci darà una mano sicuramente”, si è limitato a commentare Allegri. Che non guarda a quanto è successo lo scorso anno, ma pensa soltanto a ciò che sarà da domani in poi: “La squadra ha degli ottimi valori, abbiamo giocatori forti, ma dovremo farlo vedere sul campo a tutti, sarà fondamentale trovare un’alchimia di squadra, poi le dinamiche dell’anno scorso non voglio giudicarle, solo chi era dentro poteva sapere”. Il comandante Allegri è salito a bordo da poco più di un mese, e adesso è pronto a salpare.