BARCELLONA (SPAGNA) - La finale della 37esima Americàs Cup continua a pendere dalla parte di Emirates Team New Zealand.

Dopo i due successi della prima giornata, i kiwi mettono a segno un altro punto aggiudicandosi la terza e unica regata di giornata.

Nelle acque di Barcellona va in scena un’altra sfida senza esclusione di colpi fra il Defender e Ineos Britannia, con un’aggressività su ambo i fronti che però supera i limiti: nel pre-partenza l’imbarcazione guidata da Ben Ainslie, nel tentativo di prendersi una posizione migliore, ha rischiato la collisione con i due AC75 a pochi centimetri l’uno dall’altro. Una manovra che è costata a Ineos una penalità, compromettendone di fatto la regata poi vinta da New Zealand con ampio vantaggio (52 secondi).

Il programma prevedeva un’altra regata ma il vento è andato calando e dopo l’iniziale slittamento il Comitato di regata ha optato per la cancellazione: si tornerà in acqua domani, anche se era prevista una giornata di riposo, per recuperare il quarto round. Poi, da calendario, si ripartirà mercoledì.

Se però la prima giornata aveva lasciato presagire un confronto alla lunga più equilibrato, quanto visto oggi in acqua ha ribadito la superiorità dei kiwi che ora, forti del 3-0, possono permettersi di correre meno rischi rispetto ai rivali.

“Ma noi non ci facciamo illusioni - ha messo in chiaro Peter Burling - Ineos ha un equipaggio fantastico, daranno il massimo, ci aspettiamo una battaglia in ogni regata ma ci faremo trovare pronti”. E Ainslie, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di gettare la spugna e sogna ancora un’impresa mai riuscita a un’imbarcazione britannica in 173 anni: “Dobbiamo restare ottimisti, la strada è ancora lunga e dobbiamo solo continuare a spingere forte”.