Una leggera brezza di una tipica domenica in famiglia, carica di ricordi indelebili e arricchita da sapori di casa sopiti ma mai dimenticati. È stata la sensazione che si è percepita, domenica 4 maggio, al Toscana Social Club. Complici forse le mie radici lucchesi e pisane, l’accento della maggior parte dei presenti – molti dei quali emigrati dalla Garfagnana e dalla Lunigiana –, quello con cui sono cresciuta dalla parte materna della mia famiglia, misto al sapore autentico del cibo preparato sotto l’attenta guida dell’abilissima cuoca e segretaria del sodalizio, Anna San Vincenti, mi hanno regalato un assaggio di casa come non provavo da tempo.

Un’atmosfera semplice e autentica, un po’ come quella toscana, che il comitato del sodalizio si è sempre battuto per preservare, condita da una gustosissima focaccia fatta in casa e dagli gnocchi al sugo di carne, protagonisti del pranzo, che richiamavano quelli preparati dalla nonna. 

Parlando sia con il presidente Giancarlo Perpoli, al quale brillavano gli occhi a ogni domanda sul club, sia con Loretta Cassani, a oggi consigliera del comitato ma con un passato da presidente e vicepresidente, si percepiva chiaramente come si continui a sostenere quella ferma convinzione, portata avanti ormai da anni, che il Toscana Social Club non debba essere un club commerciale. 

I prezzi modici, il cibo genuino e delizioso, e la piacevole e garbata compagnia sono i comuni denominatori di un gruppo di persone che, indietro sino alla fine degli anni ‘60, ha voluto qualcosa di più di una semplice chiacchierata davanti a una pinta di birra dopo il lavoro. 

Partito come un club per lucchesi, dato l’alto numero presente a Melbourne, si è poi aperto ad altri toscani e, negli ultimi anni, anche a persone di altre Regioni italiane. Al nostro tavolo, la signora Mafalda di 94 anni, una delle socie presenti sin dalla fondazione del club, e originaria dell’Abruzzo, ha continuato a far parte del sodalizio anche dopo la scomparsa del marito, originario di Pisa.

Nel corso del pranzo, abbiamo chiesto al presidente Perpoli della serata dedicata all’isola d’Elba, l’ultimo evento del loro calendario sociale: “Un grande successo; eravamo circa 180 persone. Un menù a base di pesce, dalle ostriche al polpo, dai gamberoni alla griglia fino a un nostro tributo al famoso cacciucco alla livornese. Per finire, come da tradizione elbana, la schiaccia ‘briaca (dolce elbano, introdotto nell’isola dai saraceni, tipicamente servito a Natale, dove il vino viene usato nell’impasto, ndr)”.

Solo un paio di settimane fa, quaranta soci del sodalizio sono partiti in bus, in direzione King Valley, per due giorni all’insegna dell’autunno, con la raccolta delle castagne e la degustazione di vini presso l’azienda vinicola La Cantina, il cui proprietario è, appunto, toscano. La club manager Betty Silvio si è ritenuta molto soddisfatta del viaggio fuori porta e dell’affiatato gruppo di partecipanti, il quale ha anche avanzato la proposta di organizzare una gita interstate.

“C’è stato un momento, durante il pranzo a La Cantina, in cui eravamo tutti seduti insieme a un grande tavolo in giardino, conversando amabilmente e, per un attimo, mi è sembrato di essere tornati in Toscana, in famiglia”, ricorda con piacere Silvio.

C’è ancora tanta voglia di fare, e di celebrare, al Toscana Social Club. 

L’età che avanza può preoccupare, ma eventi come la Festa degli gnocchi, che ha luogo due volte all’anno, vede sempre un numero di giovani partecipare con gioia, e la nuova creazione del gruppo ‘Le Rinascenti’, composto da cinque donne cinquantenni che portano avanti eventi dal timbro moderno e accattivante – come la serata dedicata al digestivo più italiano di sempre, l’amaro –, offrono uno spiraglio di continuità di un sodalizio carico di ricordi e tradizioni di casa.